Gli Stati Uniti invieranno ulteriori mille soldati in Medio Oriente. «Ho autorizzato ulteriori 1.000 truppe per scopo difensivo per affrontare le minacce in Medio Oriente» su richiesta del Central Command, ha annunciato il segretario alla Difesa pro tempore americano Patrick Shanahan. «I recenti attacchi iraniani validano l’intelligence che abbiamo ricevuto sul comportamento ostile delle forze iraniane, che minacciano il personale e gli interessi americani nell’area», ha aggiunto Shanahan.
L’annuncio arriva dopo gli attacchi alle petroliere nel golfo dell’Oman, la cui responsabilità l’amministrazione americana ha subito addossato a Teheran. A stretto giro il regime degli ayatollah ha annunciato che entro dieci giorni l’Iran supererà il limite delle riserve di uranio a basso arricchimento consentito dall’accordo sul nucleare del 2015, come confermato del portavoce della Agenzia iraniana per l’energia atomica, Behrouz Kamalvandi. «Abbiamo quadruplicato il ritmo di arricchimento – ha detto Kamalvandi – e accelerato ancora, quindi in 10 giorni supereremo il limite consentito di 300 chili. Ma c’è ancora tempo… se i Paesi europei agiscono». Inizia il conto alla rovescia: entro il 27 giugno «la nostra produzione di uranio supererà il limite 300 kg», ha spiegato Kamalvandi, aggiungendo che l’Iran potrebbe tornare ad arricchire il proprio uranio fino al 20% «in base alle esigenze del Paese».
Shannan comunque ha assicurato che «gli Stati Uniti non cercano un conflitto con l’Iran». «L’azione di oggi è stata intrapresa per garantire la sicurezza e il benessere del nostro personale militare che lavora in tutta la regione e per proteggere i nostri interessi nazionali», ha aggiunto il segretario alla Difesa. La Russia, attraverso il viceministro degli esteri Sergei Ryabkov, ha risposto alla mossa americana sostenendo che gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare i loro piani provocatori di schierare più truppe in Medio Oriente o rischieranno la guerra con l’Iran.