«Oggi apriamo una nuova fase: il primo compito è imporre un’altra agenda, non essere subalterni agli altri, essere proprietari del nostro destino». All’assemblea nazionale del Pd il segretario Nicola Zingaretti detta la linea per i prossimi mesi, che «servono a dare al Paese un progetto che oggi non c’è». «Dobbiamo lavorare al Piano per l’Italia. Non diamo retta a chi ci dice che siamo condannati a guardare le punte dei piedi di Salvini: dobbiamo alzare gli occhi e guardare il nostro futuro, avviare una Costituente delle Idee, nella rete come nei territori». «Tutti in campo – dice Zingaretti – per aprire il confronto con il Paese, in ogni città organizziamo incontri aperti e tematici, oltre a quelli delle feste. cerchiamo le persone, chiamate le associazioni, organizziamo i comitati, creiamo comunità, usiamo la ricchezza del pluralismo interno per confrontarci sul futuro e non più per litigare sul passato».
Ma il segretario non risparmia critiche al partito: «Dobbiamo cambiare tutto: così non si può andare avanti, basta arcipelago dove si esercita il potere, con un regime correntizio che soffoca tutto. Ci sono realtà territoriali feudalizzate, c’è ancora patrimonio di militanti prezioso. Serve una rivoluzione o non ce la facciamo». E annuncia: «Dall’8 al 10 novembre terremo a Bologna una Convention per l’alternativa». L’obiettivo dell’assemblea nazionale del Partito Democratico è di insediare la commissione presieduta da Maurizio Martina, che dovrà mettere mano alle regole interne e lanciare la Costituente delle Idee.
LEGGI ANCHE: La pax zingarettiana è già finita: il Pd si spacca sulla segreteria
«Dico no al modello Salvini: il comando assoluto di una persona è la premessa della sua solitudine e della sua sconfitta: credo a un partito che sopravviva ai suoi leader. Serve un partito radicalmente nuovo,una comunità organizzata. Diamoci tempi certi: entro novembre – prosegue – una decisione sullo statuto. Ma ora lavoriamo assieme a partire dai forum». Passando alla stretta attualità, Zingaretti ha commentato la vicenda dei presunti fondi russi alla Lega: «È giusto attendere la magistratura, ma a leggere bene gli audio si profila qualcosa di più sottile, un strategia politica ben precisa, che mette in discussione le alleanze tradizionali dell’Italia. C’è un obiettivo dichiarato di superare il rapporto con l’Ue, quindi l’allontanamento dal tessuto di multilateralismo internazionale. Un primo livello che prevede la distruzione delle istituzioni europee, con l’alleanza con destre vecchie e nuove, che collaborano con la Lega per superare il rapporto con l’Ue. Sempre in quelle parole si delinea il superamento della collocazione nella Nato dell’Italia».