L’Italia non cresce. Il Pil è fermo sia rispetto ai tre mesi precedenti che su base annua. Lo rileva l’Istat nella sua stima sul secondo trimestre del 2019. Si registrano quindi variazioni nulle su entrambi i fronti: congiunturale e tendenziale. L’Istituto di statistica sottolinea «la fase di sostanziale stagnazione» che porterà, nel caso in cui non ci saranno correzioni, a chiudere il 2019 con «crescita a zero».
Nel periodo considerato, per l’Istituto di statistica il Pil nazionale è risultato «stazionario», rallentando dopo il «marginale recupero» congiunturale del primo trimestre dell’anno. In termini tendenziali invece si registra una, sempre lieve, accelerazione: la crescita zero succede a un Pil negativo per lo 0,1%. Per l’Istat continua così la «fase di sostanziale stagnazione», visto che per il quinto trimestre consecutivo la variazione congiunturale si attesta intorno allo zero.
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Anche agricoltura e industria segnano un valore negativo. «La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria e di un aumento in quello dei servizi – spiega l’Istat -. Dal lato della domanda, vi è un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta».