Si ipotizza che ci siano state riunioni precedenti a quella del 18 ottobre al Metropol di Mosca. A cinque mesi dall’inizio delle indagine sui presunti fondi russi alla Lega gli inquirenti sembrano aver aggiunto un altro tassello alla ricostruzione dell’accordo che avrebbe dovuto portare nelle casse del Carroccio 65 milioni di euro.
Dall’audio delle conversazioni, pubblicato da Buzzfeed, i magistrati avrebbero ricostruito che la trattativa andava avanti da tempo. I sei uomini, infatti, durante la cena, fanno riferimento a precedenti incontri. In un passaggio del dialogo, incentrato sul tipo di carburante da inserire nell’accordo, un italiano, forse Merenda, dice: «Come dicevamo a Roma». Un evidente riferimento al fatto che la trattativa abbia avuto almeno un precedente incontro nella Capitale.
LEGGI ANCHE: Fondi russi alla Lega, Salvini scarica Savoini? Le prove delle relazioni tra i due
Inoltre nell’audio ci sono più riferimenti a un incontro avvenuto il giorno prima. «Quanto dibattuto ieri riguardava i due tipi di carburante, cherosene per l’aviazione o diesel», dice uno dei russi. Siamo al 17 ottobre, giorno in cui Savoini si era incontrato a cena con il ministro degli Interni Matteo Salvini, con Ernesto Ferlenghi e Luca Picasso, presidente e direttore di Confindustria Russia, il consigliere di Salvini Claudio D’Amico e tre uomini dello staff del ministro dell’Interno.
Intanto è stata fissata per il prossimo 5 settembre l’udienza in cui, davanti al tribunale del Riesame, verrà discusso il ricorso contro i sequestri effettuati a Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione Lombardia Russia indagato insieme all’avvocato Gianluca Meranda e all’ex bancario Francesco Vannucci nell’inchiesta su presunti fondi russi alla Lega.