Sequestro degli oltre 130 migranti a bordo della Open Arms da 15 giorni. È questo il reato ipotizzato dai magistrati della Procura di Agrigento che ha aperto un’inchiesta contro ignoti per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti di ufficio. Un atto dovuto dopo i due esposti presentati dalla Ong spagnola e dall’Associazione giuristi democratici, che ha denunciato il mancato rispetto dell’ordinanza del Tar del Lazio sulla gestione dello sbarco dei migranti.
LEGGI ANCHE: Migranti, i dati del Viminale: meno sbarchi, ma anche meno rimpatri
L’imbarcazione è da 15 giorni in attesa di un porto per lo sbarco. Dopo una situazione di stallo in acque internazionali, la Open Arms ha fatto rotta verso Lampedusa a seguito della decisione del Tar del Lazio che ha sospeso il divieto di ingresso nelle acque territoriali firmato dal governo italiano. Nonostante ciò il ministro dell’Interno Salvini non ha ancora autorizzato lo sbarco, creando un ulteriore motivo di scontro con la ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Intanto nelle scorse ore erano state fatte evacuare per motivi medici 13 persone che necessitavano di cure urgenti. Tra questi, c’è un uomo che aveva i piedi perforati da ferite di arma da fuoco ed è stato trasferito nel poliambulatorio della guardia medica di Lampedusa. Un altro migrante era invece a rischio setticemia per un timpano perforato. Tutti gli altri restano ancora a bordo in attesa del via libera a sbarcare. «Cinque evacuazioni urgenti in 14 giorni. Cosa aspettano ad autorizzare lo sbarco di tutte le persone a bordo, che l’emergenza medica diventi insostenibile? Quanta crudeltà», ha scritto nella notte su Twitter Open Arms.
https://twitter.com/openarms_it/status/1162071910852812800
La Commissione Ue ha confermato che Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna si sono detti disponibili ad accogliere i migranti. «La situazione in cui le persone sono bloccate in mare per giorni e settimane – ha sottolineato la portavoce europea Vanessa Mock – è insostenibile. Ricordiamo ancora una volta che servono soluzioni sostenibili nel Mediterraneo affinché quelle persone possano sbarcare in modo sicuro e veloce e che possano ricevere l’assistenza di cui hanno bisogno».
A questo punto bisognerà capire come il fascicolo aperto dalla procura di Agrigento potrà influire sul braccio di ferro in atto davanti al porto di Lampedusa. La procura adesso, infatti, valuterà se ci sono gli estremi per i reati ipotizzati ed eventualmente se ci sono soggetti da iscrivere tra gli indagati: possibile che un magistrato arriverà nelle prossime ore a Lampedusa per constatare la situazione.