Dopo la lettera aperta su Facebook nel giorno di Ferragosto, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha scritto una seconda lettera al ministro degli Interni per chiedergli di lasciar scendere i minori da 16 giorni bloccati a bordo della Open Arms. E Salvini questa volta acconsente. Ma specifica, rivolgendosi a Conte, è una «Tua esclusiva determinazione». Mentre va in atto l’ennesimo scontro politico sulla nave della Ong spagnola ferma da Ferragosto davanti a Lampedusa in attesa dell’autorizzazione all’attracco, arriva l’ok allo sbarco dei 28 minori non accompagnati che si trovano sulla nave.
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Nel rispondere a Conte, Salvini ribadisce che la linea del suo ministero non cambia. Lo sbarco di quelli che definisce «presunti» minori avverrà «sotto l’esclusiva responsabilità del premier». Tuttavia, a conferma della linea di riavvicinamento al M5s, il vicepremier leghista si sforza di mostrare «spirito di collaborazione». «Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della nave Open Arms – si legge nella lettera di risposta a Conte – Darò pertanto, mio malgrado, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirTi che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti».
«Con altrettanta sincerità – conclude Salvini – Ti rappresento il rammarico e la preoccupazione che tale Tua determinazione possa provocare una irreversibile ed onerosa presa in carico, per il nostro Paese, dell’assistenza di soggetti che, successivamente, potrebbe rivelarsi non dovuta». Già lunedì il ministro auspica novità a proposito del ricorso presso il Consiglio di Stato sulla decisione del Tar del Lazio che ha dato il via libera a Open Arms a fare ingresso in acque italiane e arrivare davanti a Lampedusa. Salvini si dice «certo che la linea della fermezza e della difesa dei confini e della dignità dell’Italia è condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini di questo Paese».