La Germania non dà segni di ripresa dopo la contrazione registrata nel secondo trimestre dell’anno. E potrebbe dunque entrare tecnicamente in recessione. L’avvertimento, non inatteso, arriva dalla Banca centrale tedesca. «L’economia tedesca potrebbe contrarsi di nuovo dopo un calo dello 0,1% del Pil tedesco nel secondo trimestre, a causa di una forte contrazione della produzione industriale, ostacolata dalle tensioni commerciali internazionali», osserva la Bundesbank, mentre i segnali di allarme riaccendono a Berlino il dibattito politico sulla necessità per il governo tedesco di deviare dal suo dogma di bilancio e fornire i mezzi per un possibile risveglio dell’economia.
Per la prima volta il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha dichiarato di essere disponibile ad allargare i cordoni della borsa e aumentare la spesa pubblica, con interventi extra fino a 50 miliardi di euro cioè pari a quanto è costata alla Germania la Grande recessione dieci anni fa. «I margini per fronteggiare una nuova crisi ci sono – ha detto Scholz – perché la Germania ha ridotto il debito/Pil sotto il 60% in questi dieci anni di crescita». Ma ha anche precisato che un’azione di extra-spesa pubblica non è «imminente». Anche se potrebbe essere accelerata dalle elezioni in arrivo il primo settembre in Sassonia e Brandeburgo, due regioni nella ex-Germania dell’Est che è più povera e dove la crisi economica è più grave.
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Il ministro socialdemocratico Scholz, che fino a qualche giorno fa si ostinava a non sentire aria di crisi, ha infine dovuto cedere di fronte all’evidenza dei numeri e soprattutto alla pressione che sta montando non soltanto dal suo partito Spd ma anche da alcune correnti della Cdu e da esponenti di spicco del mondo politico e accademico in Germania e non solo. La Bundesbank, nel suo bollettino mensile, ha pronosticato che «anche nel trimestre in corso, l’attività economica potrebbe diminuire leggermente». Il Pil tedesco si è già contratto dello 0,1% nel secondo trimestre dell’anno e se le previsioni della Banca centrale tedesca dovessero essere confermate, con una lieve contrazione nel terzo trimestre la Germania sarebbe ufficialmente in recessione tecnica.