Il dialogo tra M5s e Pd continua. Il primo incontro ufficiale tra i vertici per verificare la possibilità di creare una maggioranza alternativa di governo termina con parole di positività. Da parte di entrambi gli attori in causa.«Non ci sono problemi insormontabili», recita l’sms inviato da uno dei membri della delegazione Pd dopo la riunione. Fonti del M5s confermano il clima costruttivo e spiegano che è stato posto sul tavolo il tema del taglio dei 345 parlamentari: «Per noi è un punto fondamentale e propedeutico. Servono garanzie su questo aspetto».
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Il Pd ha chiesto di sciogliere ogni forma di ambiguità: «Abbiamo chiesto chiarezza come condizione sul fatto che questa interlocuzione sia l’unica – ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, dopo l’incontro -Sin dalle prossime ore predisporremo i dossier necessari su tutti i temi dell’agenda politico-programmatica, attendiamo un passaggio tra i vertici delle due forze politiche per affrontare i nodi ancora non sciolti definitivamente anche se ora c’è un lavoro su cui partire e vogliamo essere operativi già nelle prossime ore». Il Capogruppo alla Camera Graziano Delrio ha dichiarato: «C’è stata un’ampia convergenza sui punti dell’agenda ambientale e sociale. C’è un lavoro molto serio da fare sulla legge di bilancio, sulle priorità». Dello stesso avviso il capogruppo al Senato Andrea Marcucci che conferma l’ottimismo: «La riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive».
All’incontro ospitato nella sala Siani della Camera hanno partecipato per il Pd, oltre a Orlando e Delrio, anche Andrea Marcucci e Paola De Micheli, e per il M5s i capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, con i vice Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. Luigi Di Maio, che non ha partecipato al vertice ma era a Montecitorio, si è limitato a dire: «Il nostro obiettivo è approvare i nostri 10 punti e su quei punti ci è stata data una disponibilità da parte del Pd, ma vedo anche che già litigano». E alla domanda: «Avete chiuso con la Lega», il vicepremier grillino non ha risposto.
Matteo Salvini continua invece il suo pressing quotidiano nei confronti del Movimento: «Veramente volete portare al governo il partito di Bibbiano? Le porte e le vie della Lega sono infinite pur di evitare un esecutivo con Renzi», dice in una diretta Facebook dal Viminale. Mentre il sottosegretario Giancarlo Giorgetti al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione chiarisce che «tutti o quasi tutti i dieci punti presentati da Di Maio sono già parte integrante del contratto di governo M5s-Lega».
Mentre Alessandro Di Battista, frontman del M5s, prova ad alzare «il prezzo» politico. «Tutti ci cercano. Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. Ho visto inoltre porte spalancate da parte del PD», scrive su Fb Alessandro Di Battista. «Alziamo enormemente la posta sulle nostre idee e soluzioni per il Paese. Via 345 parlamentari e via i Benetton dalle nostre autostrade. Chi ci sta?». Ma bisogna fare in fretta perché il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha già manifestato tutta la sua insoddisfazione per l’inconcludenza mostrata finora dai partiti nelle consultazioni. C’è tempo fino a martedì.