Proprio quando dem e pentastellati sembravano essersi allontanati, da Palazzo Chigi arrivano segnali di chiarimento. Alcune fonti vicine al premier hanno infatti riferito che alla presenza del presidente del Consiglio non sarebbe mai stata avanzata la richiesta della poltrona del Viminale da parte di Luigi Di Maio. Proprio sulla fantomatica ambizione di Di Maio di sedersi al Viminale il Partito Democratico si era stracciato le vesti, sostenendo che il leader grillino, per ambizioni personali, volesse far saltare l’accordo.
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Ed è stata la mossa di Palazzo Chigi a sbloccare la trattativa. Le delegazioni Pd e M5s si sono incontrate alla Camera per riallacciare i fili per che dovrebbero portare al varo di un governo giallorosso. «Abbiamo lavorato in buon clima, ci vedremo domani. Non abbiamo parlato di nomi. ll Pd ci ha illustrato i suoi punti e noi abbiamo ribadito i nostri dieci punti programmatici. Ora stiamo andando da Di Maio per riferire», ha aggiunto il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Stefano Patuanelli. «Lavoro molto positivo, abbiamo avviato il confronto su una base programmatica comune. Non abbiamo concluso: proseguiremo nelle prossime ore», hanno detto Andrea Marcucci, Paola De Micheli e Andrea Martella – del Pd – al termine della riunione. Secondo Graziano Delrio, è stata «una riunione serena». Marcucci ha inoltre dichiarato che il tema degli incarichi di governo (in particolare quello del vice presidente del Consiglio) non è stato toccato: «Non era sul tavolo».