Sono giorni di intenso lavoro per la creazione del nuovo governo Pd-M5s. A far collimare gli obiettivi delle due forze politiche ci prova il premier incaricato, Giuseppe Conte, che in diretta da Palazzo Chigi, per la festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana, ha detto di essere al lavoro per quello che definisce «non un contratto ma un programma condiviso». «Le cose stanno andando bene – afferma Conte – sono convinto assolutamente che tutti sono disponibili ad accantonare il passato e a concentrarsi su questo importante progetto che riguarda l’intero Paese. La deadline per il governo martedì, al massimo mercoledì».
Il candidato premier è tornato sul tema della discontinuità evocata da Nicola Zingaretti, segretario del Pd: «Cosa significa discontinuità? Aprire un’ampia stagione riformatrice per il Paese, mettere in primo piano una visione del Paese di economia sostenibile, economia circolare. Fare cose non stratosferiche ma che andavano fatte e non siamo riusciti a farle, e farle con la massima determinazione. È la più grande sfida». E aggiunge: «Lavorerò anche per evitare una squadra tutta maschile e riconoscere al genere un adeguamento riconoscimento».
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Conte passa poi a elencare i punti forti dell’asse giallorosso, a partire dai punti condivisi del programma pentastellato e dem. «I punti forti sono la determinazione a realizzare un progetto di ampia portata – spiega Conte – c’è la consapevolezza che l’Italia va sburocratizzata e va resa più competitiva nella sfida globale. Va rafforzato l’export, sarà necessario investire in sostenibilità. Mi conforta molto il fatto che le due forze politiche che hanno dichiarato disponibilità in questo progetto – continua Conte – abbiano molta consonanza nei punti. Confido che anche altre forze che hanno dato disponibilità possano riconoscersi in questi punti programmatici». E chiarisce: «Non ci saranno più sensibilità rispettive che verranno confrontate – chiosa infine il premier incaricato Conte – ma ci sarà un unico programma condiviso, dove sarà difficile trovare una misura o un obiettivo che stia a cuore unicamente all’una o all’altra forza politica». Il premier incaricato rende noti i margini di chiusura delle contrattazioni tra M5s e Pd: « Ho intenzione di sciogliere la riserva all’inizio della prossima settimana: non lunedì, ma tra martedì e mercoledì».
Conte chiarisce poi il suo ruolo mediatore tra le due forze del nascente governo, senza però negare apertamente i trascorsi con il Movimento Cinque Stelle. «Guardiamo ai dati di fatto – spiega Conte – non sono iscritto al M5s, non partecipo alle riunioni del gruppo dirigente e politico, e non ho mai incontrato i gruppi parlamentari, ma mi piacerebbe per spiegar loro il programma, ma non sono dei Cinque Stelle». «Certo è – continua poi il premier incaricato – che ho lavorato con loro bene per molto tempo e Di Maio mi ha designato come Presidente. Le valutazioni le lascio agli altri».