Un crollo ogni tre giorni. Settanta tra settembre 2018 e luglio 2019, di cui 29 in regioni del Nord, 17 nel Centro Italia, 24 nelle regioni del Sud e delle Isole, con 17 studenti e 6 adulti feriti. È il bilancio dell’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza a scuola. Dall’analisi emerge un’Italia a tre velocità sugli adempimenti per la sicurezza strutturale. Solo un quarto delle scuole ha il certificato di agibilità/abitabilità (26%) con il Sud che si ferma al 15%, il Centro al 22% e il Nord al 63%. Sono molte di più (53%) le scuole che hanno il collaudo statico mentre il certificato di prevenzione incendi l’hanno nel cassetto solo il 17% delle strutture e quello dell’agibilità igienico sanitaria solo il 15%.
Per quanto riguarda la questione sismica più di due scuole su cinque sono in zona ad elevata sismicità. Eppure secondo la rilevazione solo il 29% delle strutture ha effettuato la verifica di vulnerabilità sismica con la Calabria a fare da fanalino di coda (solo 2%) insieme a Campania (4%) e Sicilia (7%). Dato ancor meno confortante riguarda la percentuale (9%) degli edifici che hanno effettuato un miglioramento sismico e ancor meno (5%) quelli che hanno provveduto ad un adeguamento sismico. Maglia nera alle scuole anche sul fronte delle barriere architettoniche: resta ancora inaccessibile quasi una scuola su tre. Dai dati disponibili risulta che a livello nazionale, il 29% delle scuole non ha ancora adottato accorgimenti per superare le barriere con punte dell’84% in Calabria e del 51% in Sicilia e Campania. Solo il 33% possiede ascensori per il trasporto di persone con disabilità motorie e il 15% è provvisto di servoscala e/o piattaforma levatrice.
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In generale emerge un grave ritardo nell’utilizzo dei fondi per la messa in sicurezza delle scuole. Sebbene siano al momento disponibili almeno 4 miliardi e mezzo, soltanto 1mld e 600mln circa sono stati effettivamente utilizzati o sono in fase avanzata di utilizzo. «Dallo stato di attuazione dei 15 principali filoni di finanziamento esaminati, emerge la quantità inusitata di passaggi tra i diversi enti e organismi di controllo e la farraginosità delle procedure per arrivare al loro effettivo utilizzo, spesso misurabile in anni», spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.
Quest’anno il focus del rapporto era sugli asili nido: 11.027 strutture, frequentate da 320 mila bambini. La situazione in merito alla sicurezza strutturale appare migliore di quella delle scuole ma non buona: solo poco più del 40% ha l’agibilità e il collaudo statici; il 47% l’agibilità igienico sanitaria e il 41% il certificato di prevenzione incendi. Scarso il numero degli edifici che sono stati migliorati sismicamente (4%) e ancora meno (2%) quelli adeguati sismicamente, numeri inferiori anche alle percentuali degli edifici scolastici rispettivamente del 9% e del 5%. Stessa situazione per le verifiche di vulnerabilità sismica che sono state effettuate nel 15% dei nidi esaminati contro il 29% degli edifici scolastici. Dati positivi invece sulla manutenzione: il 64% dei nidi è stato oggetto di interventi ordinari e il 29% di manutenzione straordinaria.