Luca Lotti, l’ex ministro dello Sport e sottosegretario alla presidenza del consiglio, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di favoreggiamento per la vicenda Consip. Insieme all’ex fedelissimo di Matteo Renzi, il gup Clementina Forleo ha deciso che debbano andare a processo anche l’ex comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, il generale Emanuele Saltalamacchia, già comandante della Legione Toscana. «Come ho fatto finora, affronterò tutto questo a testa alta. Ero e resto convinto che i processi si fanno nelle aule dei tribunali e non sui giornali. Dimostrerò in quelle sedi la mia innocenza», ha scritto Lotti su Facebook.
Con Lotti, imputato per aver rivelato all’ex amministratore delegato Luigi Marroni l’esistenza dell’inchiesta su Consip (condotta in quel periodo dalla Procura di Napoli) e delle microspie sul suo telefono, sarà processato, con la stessa accusa, anche il generale Emanuele Saltalamacchia, già comandante regionale dei carabinieri in Toscana. E poi l’ex comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette, che risponde di violazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento per aver messo in guardia l’ex presidente di Consip Luigi Ferrara da un’indagine in corso sull’imprenditore Alfredo Romeo (interessato agli appalti e imputato di corruzione in un altro procedimento), per la quale erano attive le intercettazioni telefoniche. A processo anche Filippo Vannoni, l’ex presidente di Publiacqua, società partecipata del Comune di Firenze, accusato di favoreggiamento per aver rivelato l’esistenza dell’indagine a Marroni, e per l’imprenditore Carlo Russo, amico di Tiziano Renzi, che risponderà di millantato credito per essersi fatto promettere da Romeo soldi in cambio della «mediazione» nell’aggiudicazione degli appalti, spendendo anche il nome del padre dell’ex premier. Prosciolti l’ex vice comandante del Noe, colonnello Alessandro Sessa e l’ex capitano Gianpaolo Scafarto.