La commissione di vigilanza della Camera ha emesso un mandato perché la Casa Bianca consegni tutta la documentazione sull’Ucrainagate, ovvero la richiesta degli Stati Uniti all’Ucraina di indagare sulla famiglia di Joe Biden, nell’ambito dell’indagine di impeachment su Donald Trump. Finora la presidenza si era rifiutata di rispettare l’ultimatum. Se il mandato non sarà rispettato, avvertono i deputati Dem, tale atteggiamento «costituirà prova di intralcio all’inchiesta della Camera sull’impeachment e potrà essere usato contro il capo di gabinetto e contro il presidente per interferenza avversa». La mossa segna un’escalation dello scontro tra Congresso e Casa Bianca nell’indagine.
Il tutto mentre, secondo il New York Times, un secondo agente dell’intelligence Usa sta valutando se presentare una formale denuncia sul caso. Secondo il quotidiano questo secondo testimone possiede «informazioni più dirette» sul fatto che Trump abbia usato il suo potere di presidente degli Stati Uniti per convincere Kiev ad indagare su Joe Biden, per intralciare la sua corsa alla Casa Bianca.
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«Non cambia nulla»: ha replicato in una nota la Casa Bianca. «È solo una ulteriore richiesta di documenti, perdita di tempo e ulteriori soldi dei contribuenti che alla fine mostreranno come il presidente non abbia fatto nulla di sbagliato. I democratici scansafatiche – si legge nel comunicato – possono continuare con il loro processo farsa mentre il presidente e la sua amministrazione continuano a lavorare a nome del popolo americano». I portavoce della Commissione sostengono di essere stati obbligati a prendere questa decisione. «La Casa Bianca – hanno detto Elijah Cummings, Adam Schiff e Eliot Engel – ha rifiutato di collaborare, e anche di rispondere, a molte richieste della Commissione di darci volontariamente la documentazione. Dopo un mese di ostruzionismo, sembra evidente che il presidente ha scelto la via della sfida, di porre ostacoli e della dissimulazione. Siamo profondamente dispiaciuti che il presidente Trump abbia messo, noi e la nazione, in questa posizione, ma la sua azione non ci lasciava altra scelta che emettere un mandato».