La Turchia ha iniziato l’offensiva contro i curdi nel nordest della Siria. L’annuncio è stato dato presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, su Twitter: «L’operazione primavera di pace neutralizzerà la minaccia terroristica contro la Turchia e permetterà la creazione di una zona di sicurezza, favorendo il ritorno dei rifugiati siriani alle loro case. Preserveremo l’integrità territoriale della Siria e libereremo le comunità locali dai terroristi».
The Turkish Armed Forces, together with the Syrian National Army, just launched #OperationPeaceSpring against PKK/YPG and Daesh terrorists in northern Syria. Our mission is to prevent the creation of a terror corridor across our southern border, and to bring peace to the area.
— Recep Tayyip Erdoğan (@RTErdogan) October 9, 2019
Secondo quanto riferisce Al Jazeera, quattro esplosioni sono state segnalate nella città di Ras al-Ain, al confine con la Turchia, contro postazioni delle milizie curde di protezione popolare (Ypg). Gli F16 turchi sono decollati dalla base di Diyarbakir, nel sudest del paese, e hanno colpito Ras al-Ain, una delle due località abbandonate dai marines americani. Le autorità del Rojava, l’enclave autonoma curda nel nordest siriano, appellano alla «mobilitazione generale». «Chiamiamo la nostra gente, tutti i gruppi etnici, a spostarsi verso le aree confinanti con la Turchia per compiere azioni di resistenza in questo momento storico», dichiarano. E aggiungono l’appello alla comunità internazionale affinché si adoperi per «impedire la catastrofe umanitaria che potrebbe investire il nostro popolo».
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Da tempo il governo di Ankara ribadisce l’intenzione di creare una «zona cuscinetto» larga una trentina di chilometri lungo il confine con la Siria per combattere le forze militari di Rojava, considerate «terroriste», e soprattutto col fine di insediarvi un paio di milioni di profughi siriani fuggiti in Turchia dopo lo scoppio della guerra civile siriana nel 2011. L’operazione era stata annunciata nei giorni scorsi dopo la decisione del presidente statunitense Donald Trump di ritirare i soldati americani presenti nel nordest della Siria in modo da non interferire nelle operazioni militari turche. La decisione di Trump era stata molto criticata ed era stata considerata un “tradimento” nei confronti dei curdi, che negli ultimi anni avevano combattuto a fianco degli Stati Uniti contro lo Stato Islamico.