Salvini in piazza San Giovanni a Roma, Renzi all’ex stazione ferroviaria di Firenze. Uno torna all’opposizione, l’altro si presenta con un nuovo partito. È il sabato dei due Matteo: solo qualche giorno fa si erano sfidati nella terza Camera di Bruno Vespa e oggi affrontano ognuno la propria piazza. Salvini rilancia l’offensiva al governo e prova a risalire la china dopo il ko del Papeete: «Sarà un pomeriggio non di rabbia, di cattiveria, di estremismo di violenza, ma dell’Italia che lavora, che sogna che spera», ha detto dal palco di piazza San Giovanni all’avvio della manifestazione. Renzi punta sulla vittoria in casa: lo scissionista del Pd che ha guidato per 4 anni si presenta da solo senza più alibi. «Mi dicono che voglio staccare la corrente al governo. No, voglio eliminare le correnti dal nuovo partito», ha detto Renzi presentando Italia Viva.
«Questa non è la piazza di Matteo, Giorgia e Silvio, ma di tutti. Qua c’è l’Italia che lavora, che soffre, che sogna, che spera», ha detto Salvini aprendo la manifestazione dell’«Orgoglio italiano» del centrodestra in piazza San Giovanni a Roma. Parole che sembrano voler smorzare le polemiche della vigilia.
Giorgia Meloni, in particolare, aveva lamentato il fatto che sul palco comparivano solo i simboli della Lega e che avrebbe voluto una manifestazione senza simboli di partito. Una critica, la sua, che trova testimonianza plastica nella scenografia dell’evento: alla sinistra e alla destra del grande palco sono stati montati due enormi striscioni con tricolore, lo slogan della manifestazione “Orgoglio italiano!” e il simbolo della Lega abbinato a quello “Prima gli italiani”. Ma le polemiche hanno anche riguardato Forza Italia: nel partito azzurro non sono mancati malumori per l’annunciata presenza in piazza di CasaPound. Fonti parlamentari azzurre tengono però a sottolineare che «la nostra è una presenza convinta qui oggi in piazza».
Se non fosse il decimo anno che organizza la convention alla Leopolda, quello di Renzi avrebbe tutto il sapore di un debutto. La Leopolda 10 tiene a battesimo Italia Viva, con la presentazione del logo del nuovo partito. «Ciao,ciao alle correnti. Mi dicono che voglio staccare la corrente al governo. No, voglio eliminare le correnti dal nuovo partito, dove non ci sarà spazio. Sarà il primo partito de-correntizzato», dice Matteo Renzi aprendo la convention che ha fatto registrare un nuovo sold out. Oggi è anche il giorno dell’attacco frontale a Conte e agli ex compagni di partito: un emendamento a firma di Italia Viva chiede la cancellazione di quota 100 e il trasferimento delle risorse a famiglie e salari: «Quando diciamo che Quota 100 non va bene non stiamo attaccando gli anziani: dico che 20 miliardi di euro messi tutti insieme su centomila persone, o centonovantamila come dice Salvini, sono un’assurdità», ricorda l’ex segretario dem. «Gli 80 euro valgono 10 miliardi e vanno a 10 milioni di persone, i 20 miliardi di Quota 100 vanno a centocinquantamila persone, ed è una ingiustizia», ha osservato Renzi.