Ci sono persone per le quali un aspirapolvere acceso è l’incubo peggiore. Oppure basta il suono di un clacson o il trillo di un telefono per farle entrare nel panico. Iperacusia è il nome che si dà a questa particolare forma di ipersensibilità uditiva, in cui anche i suoni più normali risultano del tutto insopportabili perché percepiti come estremamente forti. La condizione può variare in modo significativo nei vari individui, ma quello che è certo è l’iperacusia può avere serie ripercussioni sulla qualità della vita. In particolare, alcuni studi sembrano suggerire che bambini con disturbi dello spettro autistico sviluppino con più probabilità forme di iperacusia, spesso accompagnate da allucinazioni uditive (paracusie).
I soggetti affetti da autismo e sindrome di Asperger hanno una particolare ipersensibilità sensoriale. La loro ipersensibilità può infatti sfociare in veri e propri attacchi di panico o comunque in comportamenti ansiosi a seguito di rumori forti improvvisi, impulsi luminosi, o un contatto fisico imprevisto. Le paracusie sono forme di allucinazioni consistenti nella percezione di suoni senza che vi sia una fonte identificabile a produrre i suoni stessi. Questa caratteristica rende solo all’apparenza le allucinazioni uditive simili all’acufene, ma in molti casi si tratta di un disturbo non riconducibile all’udito, ma a patologie pertinenti la mente.
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Chi convive con queste patologie non deve però andare in giro con i tappi né evitare i segnali di allarme. Il cervello deve essere ricalibrato, allenato a poco a poco a ricostruire la scala dei suoni e a sopportarli, uno ad uno. La strada che porta a questo risultato non è impossibile da percorrere. Al Centro Siciliano Acufene è arrivato un ragazzo affetto da sindrome di Asperger e sebbene siamo pressoché certi che non si tratti di acufene ma di allucinazioni uditive, verrà comunque riabilitato con la terapia sonora. In questo modo, rieducando i suoni che sente nelle orecchie, potrà ritrovare una sua tranquillità interiore e la serenità di vivere una vita normale.
Si comincia col “counseling riabilitativo”, attività di supporto medico che consiste nel dare spiegazioni al paziente e fargli ascoltare segnali acustici, incrementando il volume ogni volta, da zero fino alle tonalità più alte. Dopo si passa alla terapia del suono. Nei pazienti con disturbi dello spettro autistico la terapia farmacologica non è indicata in quanto i suoni che il paziente sente nelle orecchie sono generati dalla testa.
La terapia del suono più accreditata è la Tinnitus Retraining Therapy (TRT) che consiste in una stimolazione acustica che determina il mascheramento totale o parziale del suono e il ripristino del funzionamento delle vie nervose. La stimolazione acustica, eseguita con l’ausilio di generatori di suoni ambientali o amplificatori protesici, sfruttando la plasticità neuronale attiva dei meccanismi di rimodellamento delle vie uditive che si traduce in allenamento e abitudine ai suoni da parte del paziente il quale ottiene un notevole miglioramento della sua qualità di vita. Quindi la TRT è una terapia di riallenamento o di riprogrammazione dei filtri cerebrali, sotto corticali, con finalità di amplificare o attenuare i segnali sonori prima di inviarli al cervello, riducendo o eliminando il fastidio.