Donald Trump è ufficialmente in stato di accusa. La Camera dei Rappresentanti ha votato la risoluzione che approva l’impeachment con 232 voti a favore e 196 contrari. «La più grande caccia alle streghe della storia americana», ha twittato poco dopo Trump. Le audizioni e le indagini sono iniziate già da cinque settimane, ma il voto di oggi serviva a formalizzare l’inizio della procedura e definire meglio alcuni dettagli su come si svilupperà nei prossimi mesi. L’obiettivo dei democratici è dimostrare che Trump ha fatto pressioni su Kiev per ottenere un’indagine contro il suo rivale alle presidenziali del 2020 Joe Biden.
The Greatest Witch Hunt In American History!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 31, 2019
Il New York Times ha parlato del voto come di un «momento storico che dà inizio a una nuova fase pubblica del procedimento». Ci sono solo due precedenti nella storia recente degli Stati Uniti. Nel 1974 la Camera autorizzò l’avvio dell’inchiesta sullo scandalo Watergate e Richard Nixon lasciò la presidenza prima che l’Aula votasse per approvare l’impeachment. Nel1998 la Camera adottò la stessa richiesta contro Bill Clinton, accusato di aver mentito sulla sua relazione con Monica Lewinski, ma il presidente democratico fu assolto dal Senato.
Oltre al tweet del presidente, la Casa Bianca ha reagito definendo la risoluzione come «ingiusta, incostituzionale e antiamericana». «Quella dei democratici è una folle ossessione», ha detto la portavoce Stephanie Grisham, ribadendo come «il presidente non ha fatto nulla di sbagliato» e accusando Nancy Pelosi e i democratici di «colpire non il presidente ma il popolo americano». «Con il voto di oggi, la Speaker Pelosi ed i democratici non hanno fatto altro che consacrare le inaccettabili violazioni del giusto processo in procedure della Camera – continua la dichiarazione della Casa Bianca – i democratici vogliono arrivare ad un verdetto senza dare all’amministrazione la possibilità di organizzare una difesa. Questo è ingiusto, incostituzionale e fondamentalmente non americano». In campo anche Ivanka Trump che ha citato una lettera di Thomas Jefferson, uno dei Padri fondatori e uno degli autori della Dichiarazione di Indipendenza del 1776: «Circondato da nemici e spie che si appropriano e distorcono ogni parola che cade della mie labbra o esce dalla mia penna e inventano quando mancano i fatti. Alcune cose non cambiano mai papà!».