La manovra economica del 2020 è pronta: 119 articoli raccolti in 90 pagine. La Ragioneria dello Stato ha bollinato il testo della Legge di Bilancio che approda in Senato per l’esame parlamentare. Dovrà essere convertito in legge entro il 31 dicembre ed entrerà in vigore l’1 gennaio 2020. Si tratta di una manovra da 30 miliardi, di cui 16 coperti in deficit e 14 da tasse, tagli e nuove entrate dalla lotta all’evasione.
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Tra le misure contenute nella manovra, numerose sono le microtasse grazie alle quali il governo conta di aumentare le entrate di 2 miliardi di euro per il 2020 e 4 miliardi nel 2021. Tra queste, la plastic tax di un euro al chilogrammo per tutti gli imballaggi in plastica, dalle bottigliette alle buste, dalle vaschette che contengono alimenti ai contenitori in tetrapak e per i detersivi, dagli imballaggi in polistirolo alle pellicole in plastica. Solo nel 2020, il gettito sarà di 1,1 miliardo di euro, ma nel 2021 salirà a 1,8. Al via anche la sugar tax, la tassa sulle bevande gassate che dovrebbe portare nelle casse dello Stato 233 milioni di euro nel 2020 e 261,8 milioni di euro nel 2021. Nelle microtasse rientra anche la mini-stangata sulle sigarette fatte da sé: il governo stima un maggior gettito di 30,6 milioni di euro sui prodotti «drum», cioè cartine e filtri, considerando che ogni anno si consumano 5 miliardi di cartine e 3,5 miliardi di filtri per un consumo medio di un grammo a sigaretta.
Confermata anche la stretta sulle auto aziendali che secondo il governo dovrebbe portare nelle casse dello Stato 332,6 milioni di euro nel 2020, che diventeranno 387,4 nel 2021 e 278,8 nel 2022. Restano escluse le auto elettriche e ibride per le quali l’aliquota resta al 30%, mentre per le altre con emissioni di biossido di carbonio fino a 160 grammi per chilometro la percentuale sale al 60%. Diventa del 100% del valore per le auto più inquinanti. Secondo la relazione tecnica allegata alla manovra, i veicoli immatricolati nel 2018 e intestati a partite Iva sono 840mila: per circa 43mila di questi la tassa passa dal 30% al 100% e per circa 754 mila passa al 60%. La relazione ricorda comunque, che circa il 25% delle auto individuate è escluso dall’aumento perché è in uso a rappresentanti.
La stretta sul forfait al 15% per le partite Iva vale 894 milioni nel 2021 e 568 milioni nel 2022. Il carico più forte è quello sul divieto di cumulo per chi ha altri redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30.000 euro, che vale 593,8 milioni nel 2021 e 350 milioni nel 2022. Con lo stop alla flat tax sopra i 65 mila euro, lo Stato “risparmia” ben 2,5 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022 quando la norma entrava a regime. Dal settore dei giochi nel 2020 sono previste entrate per quasi 300 milioni di euro (296) grazie all’aumento dei prelievi sulle vincite, nel biennio successivo saranno di 316 milioni.