«Se sono pacifiche, sono le benvenute», dice Salvini delle proteste andate in scena nel centro di Bologna durante la convention della Lega che ha aperto ufficialmente la campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio 2020. E mentre Salvini al Paladozza presentava la candidata leghista alle regionali, Lucia Borgonzoni, fuori, nelle diverse piazze, si levavano cori di protesta. Per l’occasione, ad alcuni balconi e finestre della città sono spuntati lenzuoli bianchi con le scritte: «Bacioni dalla Russia» e «Salvini sei un boomer».
A contestare l’ex ministro dell’Interno, da piazza San Francesco, è partito il corteo organizzato dai centri sociali. Più di tremila persone dietro lo striscione «Bologna partigiana» ha tentato di avvicinarsi allo sbarramento e sono stati azionati gli idranti per respingerli. Dal corteo sono partiti lanci di uova e di bottiglie ma nessun contatto c’è stato con le forze dell’ordine. Mostrano cartelli con rimandi al Russiagate, contro il ritorno di ogni fascismo e a difesa dei diritti dei migranti. Un ragazzo nero indossa una maglietta: «Lasciami stare Salvini, siamo tutti migranti in questo mondo». Non mancano i cartelli ironici: «Salvini al PalaDozza, ingresso 5 rubli» e «A Bologna porti(ci) aperti». L’hashtag che corre su Twitter è #BolognaNonsiLega.
https://twitter.com/LGmarangon/status/1195069794808147968
Piazza Maggiore: qui c’è una #Bologna bellissima. Grazie ai ragazzi che l'hanno organizzata ❤️ #bolognanonsilega pic.twitter.com/B5O1JePldf
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) November 14, 2019
Oltre 12.000 persone hanno affollato piazza Maggiore per il flash-mob in contemporanea all’evento di Salvini. I quattro ragazzi, Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa che, sei giorni fa su Facebook, hanno lanciato l’idea della «prima rivoluzione ittica della storia», del flash mob “6.000 sardine contro Salvini”, volevano solo arrivare a radunare 6.000 persone, per dimostrare a Matteo Salvini che «Bologna non si Lega» e che in piazza a protestare contro le sue idee ci sarebbero stati più manifestanti rispetto ai suoi sostenitori accorsi a sentirlo al Paladozza che ha una capienza di 5.570 persone.
Obiettivo raggiunto e raddoppiato. In piazza persone di tutte le età, molti giovanissimi, coppie con bambini, anziani, disabili, stranieri. La maggior parte sventola delle sardine realizzate con materiali diversi. Una protesta senza bandiere anche se hanno partecipato esponenti del Pd (come Andrea De Maria, Luca Rizzo Nervo e l’assessore del Comune di Bologna, Matteo Lepore) e di Emilia-Romagna coraggiosa, la lista a sinistra del Pd.