In origine fu Forrest “Phog” Allen, leggendario allenatore di basket, capace di vincere ben 24 campionati con la sua squadra universitaria dei Kansas Jayhawks, a praticare il trattamento osteopatico sui suoi giocatori, sia per accelerare il recupero dagli infortuni che in funzione preparatoria prima delle partite. Oggi il connubio tra sport e osteopatia si sta sempre più consolidando. Basti pensare che la pratica osteopatica in ambito sportivo è diventata parte ufficiale delle Olimpiadi.
Questo perché l’osteopatia svolge un ruolo importante nella risoluzione dei traumi, ma è anche di supporto nella preparazione atletica per ottimizzare la performance e favorire la capacità di recupero. Non solo. L’osteopatia può essere di grande aiuto anche a chi vuole praticare sport a livello amatoriale. Con il dr. Gianluca Barca, osteopata, abbiamo cercato di capire meglio in cosa consistono i trattamenti osteopatici, quali problemi riescono a risolvere e quando sono necessari.
Di cosa si occupa l’osteopatia?
«L’osteopatia è una terapia manuale e olistica che, diversamente da larga parte della medicina tradizionale, guarda alla totalità della persona e non alla singola parte. Non è esclusivamente finalizzata, dunque, a rispondere ad uno specifico problema o ad una patologia, ma entra in relazione con la salute globale della persona andando a correggere lo squilibrio creatosi in seguito al sintomo doloroso e ripristinando il normale funzionamento dell’organismo con la stimolazione delle capacità di recupero e di autoguarigione del corpo».
Perché l’osteopatia può essere un valido supporto per gli sportivi?
«Lo sport svolge un ruolo fondamentale per il nostro benessere psicofisico e motorio. L’osteopata può essere un valido supporto allo sportivo dilettante e professionista sia per ridurre gli infortuni e prevenire i traumi, sia per l’ottimizzazione della prestazione. L’attività sportiva può negli anni creare stress e sovraccarichi che rischiano di accumularsi e generare infortuni, quali il gomito del tennista o la spalla nel nuotatore. Se le strutture non vengono riportate a un corretto equilibrio, possono andare in contro ad una degenerazione dei tessuti che si indeboliscono e predispongono a infiammazioni o lesioni, anche in zone distanti dall’insorgenza del problema».
Quando è opportuno avvalersi di un osteopata?
«Affidarsi all’osteopatia per un atleta significa prendersi cura del proprio corpo e della propria salute, assicurandosi la massima efficienza dell’apparato muscolo-scheletrico. In questo modo lo sportivo avrà la sicurezza di poter affrontare tutte le sfide al massimo delle sue potenzialità, ottimizzando così le prestazioni e risolvendo i problemi di natura funzionale. L’osteopata può essere di grande aiuto per lo sportivo durante i periodi di allenamento molto intensi, ma anche in prossimità di appuntamenti agonistici importanti quando ha l’esigenza di arrivare al giorno della gara nella condizione psico-fisica ideale oppure per un recupero post gara più veloce. Il trattamento osteopatico genera una facilitazione di riequilibrio del sistema nervoso autonomo e quindi permette di affrontare la qualità del riposo notturno nel modo migliore. Inoltre, aiuta a correggere eventuali disturbi posturali e a migliorare la funzionalità dell’organismo: condizioni che nel tempo permettono di rendere più efficace e più fluido il gesto atletico».
Quali sono i più frequenti tipi di infortuni?
«Il gesto atletico ha un ruolo importante in quegli sport, dove il gesto tecnico è ripetuto molteplici volte. Ne sono un esempio la bracciata del nuotatore, la schiacciata o l’alzata del pallavolista, il lancio del baseball o lo swing del giocatore di golf. In questi casi l’osteopata può intercettare e intervenire su quegli schemi motori disfunzionali che tendono a favorire il replicamento di un utilizzo sbilanciato di alcune catene muscolari. Il corpo dell’atleta viene infatti sottoposto a fatiche e stress continui e per questo richiede un monitoraggio costante».
Il trattamento osteopatico è consigliato anche a chi pratica sport a livello amatoriale?
«L’esercizio fisico inteso non solo come sport a livello agonistico, ma anche come attività fisica ludica o fitness ha un ruolo importante nell’approccio osteopatico alla salute. In particolare è in grado di rafforzare il sistema muscoloscheletrico, cardiovascolare e respiratorio. Tuttavia è opportuno non sottovalutare tutte le sollecitazioni a cui il nostro corpo è sottoposto nello svolgimento di uno sport, sia che esso venga praticato a livello amatoriale che agonistico. Scegliere uno sport solo in base ai propri gusti personali e non alla propria conformazione fisica può sottoporre l’organismo a livelli elevati di stress innescando dolori muscolare e articolari. Si può dunque verificare che una struttura non più abituata al movimento venga sollecitata da esercizi non adatti alla propria postura e al proprio corpo determinando l’uso eccessivo di alcuni gruppi muscolari a discapito di altri e a volte anche in maniera asimmetrica. Qui l’intervento dell’osteopata diventa necessario per il trattamento del dolore e per ripristinare la corretta funzionalità dell’organismo».
Come si svolge una seduta di osteopatia?
«L’osteopata valuta l’atleta nel suo complesso, individua cause e sintomi di disfunzioni e disturbi che possono essere la causa di infortuni o impedimenti nel migliorare le proprie prestazioni, interviene su di essi in modo da ristabilire armonia ed equilibrio. Si parte, dunque, da un’accurata anamnesi del paziente, attraverso un colloquio, e poi si passa alla valutazione generale delle condizioni fisiche dell’atleta prendendo in esame particolarmente l’apparato scheletrico e muscolare, e non solo. Segue poi quindi il trattamento utile per risolvere il problema».