Ha ragione Marion Ackermann, direttrice della collezione artistica statale del museo di Dresda. Nemmeno i ladri in fuga dal castello della Sassonia conoscono il valore dei preziosissimi gioielli che hanno rubato in quanto i pezzi della collezione non hanno un prezzo perché non sono mai stati in vendita. Il tabloid tedesco Bild ha parlato di un valore di circa 1 miliardo di euro. La Frankfurter Allgemeine Zeitung scrive che la refurtiva vale «milioni» di euro. Ma è molto difficile essere precisi: il valore di simili manufatti non deriva tanto dai materiali, ma dall’esecuzione. E soprattutto dalla loro storia.
Il bottino del furto al Castello di Dresda, che ospita le «Gruene Gewoelbe» (Volte verdi) dove si trova la più ampia collezione di gioielli in Europa, è composto da monili antichi mentre sono stati tralasciati vasi e dipinti, probabilmente perché troppo ingombranti. In particolare, sono stati rubati tre parure di diamanti e brillanti del diciottesimo secolo che appartengono a una collezione da 90 pezzi, parte dell’immenso tesoro di Augusto il Forte principe elettore di Sassonia (1670-1733). Nell’accumulare le sue ricchezze il principe ebbe un gusto particolare per i gioielli e i preziosi, oggi custoditi in collezioni statali. Ora i malviventi braccati dalle forze dell’ordine non hanno soltanto compiuto quello che qualcuno ha già definito «il furto d’arte del secolo», ma hanno inferto un durissimo colpo alla memoria storica della Sassonia. Il valore indefinito di questi oggetti d’arte deriva proprio da qui.
Nicht nur die Staatlichen Kunstsammlungen wurden bestohlen, sondern wir Sachsen! Man kann die Geschichte von #Sachsen nicht verstehen, ohne das #GrünesGewölbe. Die Werte, die hier zu finden sind, wurden von den Menschen in unserem Freistaat über viele Jahrhunderte hart erarbeitet
— Michael Kretschmer (@MPKretschmer) November 25, 2019
In totale sono 4 mila gli oggetti preziosi contenuti nel museo, tra gioielli, pietre preziose, oggetti in avorio, argento, ambra, tutti raccolti nel corso di centinaia di anni. Fortunatamente il «diamante verde» di Dresda, un brillante verde di 41 carati che deve il suo colore a una radiazione naturale, non fa parte del bottino dei ladri: attualmente infatti è in prestito al Metropolitan Museum di New York per una mostra. La polizia ha precisato che è troppo presto per stimare il preciso valore degli oggetti rubati, anche se si tratta sicuramente di svariate centinaia di milioni di euro. Affranto il primo ministro della Sassonia: «Non sono state rubate solo raccolte d’arte dello Stato, ma di noi Sassoni— ha twittato Michael Kretschmer—. Non si può capire la storia della Sassonia senza il Green Vault».