Da due anni la famiglia di Daphne Caruana Galizia chiedeva le sue dimissioni. Ora sono arrivate. Keith Schembri, il capo di gabinetto del primo ministro maltese, ha lasciato l’incarico e dovrà essere interrogato dalla polizia in merito al caso della giornalista uccisa con un’autobomba il 16 ottobre 2017 a Bidnija. Per la sua morte è finito in carcere mentre tentava la fuga in yacht l’imprenditore maltese Yorgen Fenech, con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio. A dare la notizia delle dimissioni di Schembri è stato lo stesso primo ministro, Joseph Muscat, dopo una riunione del gruppo parlamentare del partito laburista in cui ha ringraziato Schembri per il «ruolo cruciale» che ha avuto nel governo.
Ma Schembri non è l’unico del governo Muscat a lasciare: ha rassegnato le dimissioni ilministro del Turismo Konrad Mizzi, mentre il titolare delle Finanze Chris Cardona si è autosospeso dal suo incarico. Ma la famiglia della reporter non è soddisfatta, e vuole la testa di Muscat: «Sia lui che Mizzi hanno coperto Schembri per anni». Anche migliaia di persone si sono riunite davanti all’ufficio di Muscat a La Valletta per chiedere le sue dimissioni in relazione alle interferenze politiche nel caso. Gli organizzatori delle proteste hanno insistito sul fatto che «se il premier avesse rimosso in tempo il suo capo staff, Keith Schembri, e il ministro del Turismo, Konrad Mizzi, Daphne Caruana Galizia sarebbe ancora viva». Ma il premier respinge la richiesta di dimissioni che arriva da più parti: «Rinuncerei se, per ipotesi, dovesse emergere un legame tra me e l’omicidio. Il mio dovere – ha detto – è garantire al paese un governo stabile».
È l’ultimo di una serie di importanti sviluppi arrivati negli ultimi giorni nelle indagini sulla morte della giornalista. Schembri era capo dello staff di Muscat dal 2013, ed era stato uno dei due politici maggiormente coinvolti nelle inchieste di Galizia su un presunto giro di tangenti pagate attraverso una società off shore a due membri del governo maltese: Schembri e Konrad Mizzi, ex ministro dell’Energia. Le inchieste di Galizia erano arrivate soltanto fino a un certo punto, e dopo la sua morte erano state approfondite da altre testate internazionali, come Reuters, che avevano accusato l’imprenditore maltese Yorgen Fenech di aver pagato quelle tangenti in cambio di una concessione per costruire una centrale elettrica .Fenech è stato arrestato la scorsa settimana, nello sviluppo più importante dall’inizio delle indagini sulla morte di Galizia, per la quale finora erano stati arrestati i due sospetti esecutori materiali, ma non i mandanti. Secondo alcune fonti del Times of Malta, Fenech avrebbe fatto il nome di Schembri durante la sua deposizione, collegandolo a casi di corruzione e anche all’omicidio di Galizia.