Da piazza Maggiore a Bologna, in pochi giorni le sardine hanno invaso tutte le piazze italiane. Da Modena a Napoli, da Taranto a Piacenza, da Genova a Cosenza, da Palermo a Firenze. Fino a Milano: in piazza Duomo hanno nuotato 25mila sardine. Il prossimo obiettivo è Roma. «Speriamo di riempire, il 14 dicembre, piazza San Giovanni. Puntiamo a organizzare una grande manifestazione con sessantamila sardine», dicono gli ideatori del movimento delle sardine Mattia Santori, Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni e Roberto Morotti. Perché sessantamila? «Sono le 6000 della prima volta moltiplicate per dieci. E l’indomani cominceremo a dialogare con la politica. Perché “la politica ha bisogno di noi” non resti solo uno slogan».
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Ma le novità di certo non mancano. Il 15 dicembre i gruppi delle sardine di tutta Italia si riuniranno a Roma per il primo congresso. «Diciamola così: prenderemo una birra tutti insieme e ognuno dirà la sua», chiariscono i quattro fondatori. Dai flash mob delle sardine potrebbe nascere un partito politico? È una domanda che continua a circolare dal giorno dopo la prima mobilitazione di Bologna. La novità è che Mattia Santori, portavoce del movimento delle sardine, ora non lo esclude. «In questo momento colmiamo un vuoto di rappresentanza quindi i casi sono due: o fondiamo un partito o presentiamo le nostre istanze a chi politica già la fa. Che siano Pd, M5s o destra moderata. Arriveremo a quattro, cinque o sei punti su cui chiederemo alla politica di lavorare», ha dichiarato Santori intervistato da la Presse.
«Siamo partiti da un punto ben preciso che ha messo tutti d’accordo: Il linguaggio politico -dice Santori . per chiarire che per affermare un’idea non devo per forza aggredire qualcuno, in maniera pacifica e concreta, arriveremo a capire in base a come sono composte le nostre piazze quali sono i temi sui cui è necessario lavorare». Il portavoce del movimento apre a un manifesto programmatico, una serie di linee guida. «L’altro processo – continua Santori – sarà a livello regionale di aiutare la politica a far incontrare le esigenze dei cittadini, in questo caso delle sardine che comunque iniziano a essere una buona fetta della popolazione».