Addio alle sanzioni per i commercianti che non hanno il Pos per i pagamenti con carte e bancomat. Ma anche estensione per il credito d’imposta e scontrino unico. E in prospettiva una semplificazione per commercianti ed esercenti dal 2021. Sono queste le principali novità introdotte dal decreto fiscale che ha ricevuto il via libera della commissione Finanze. A questo si aggiunge anche il rinvio della lotteria degli scontrini dal primo gennaio al primo luglio 2020. Una serie di misure che vanno insieme alla lotta al contante: il limite scenderà a 2mila euro il primo luglio 2020 e poi a mille euro il primo gennaio 2022. Tra le altre misure da considerare c’è anche il cashback, il rimborso di parte della spesa effettuata tramite pagamenti elettronici.
LEGGI ANCHE: Quanto si usa il contante in Italia?
Il Pos è obbligatorio, almeno in teoria, dal 2012, quando fu introdotto dal governo Monti, ma l’assenza di vere sanzioni ha permesso a molti esercenti di non adeguarsi alla legge. E anche stavolta nulla cambierà: il Parlamento ha deciso di fare dietrofront sulla sanzione prevista (il cui debutto era stabilito per il 1° luglio 2020) per commercianti, esercenti e professionisti che non avessero accettato pagamenti tracciabili. Con la cancellazione dell’articolo 23 del decreto fiscale decisa dalla commissione Finanze si decide di non fissare più una penalità amministrativa che sarebbe stata di 30 euro a cui si sarebbe sommato il 4% del valore della transazione.
«Sono contento che sia stata trovata l’intesa per eliminare la multa ai commercianti che non hanno il Pos – ha commentato il capo politico del M5s, Luigi Di Maio – È l’ennesima promessa mantenuta. Come ho più volte detto la priorità deve essere quella di abbassare il costo delle commissioni in modo da agevolare tutti, a partire dai piccoli commercianti. Perché lo Stato non deve mettere paletti a chi fatica dalla mattina alla sera, piuttosto deve trovare delle soluzioni».
Nessuna multa per chi non ha il Pos, dunque, ma anche un allargamento del perimetro dei beneficiari del credito d’imposta del 30% che di fatto recupera le commissioni bancarie sostenute da commercianti e autonomi con ricavi fino a 400 mila euro a partire dal 1° luglio 2020. L’emendamento approvato prevede che il credito d’imposta si applichi alle commissioni addebitate per le transazioni con carte di credito, debito, prepagate e «altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili». Tra le novità anche la misura in base alla quale dal 2021 i Pos potranno essere utilizzati come unico strumento per i pagamenti, elettronici e in contanti, e per la certificazione degli scontrini telematici. Di fatto una semplificazione che dovrà essere tradotta in pratica anche attraverso l’attuazione dell’amministrazione finanziaria.