A dimostrare come gli smartphone siano in grado di creare oramai a tutti gli effetti una dipendenza, è uno studio portato avanti da Nicola Kalk del King’s College di Londra e pubblicato sulla prestigiosa rivista specializzata BMC Psychiatry. Secondo la ricerca, un adolescente su quattro va letteralmente nel panico se gli viene negato lo smartphone. Lo studio non arriva a dimostrare che uno smartphone possa danneggiare un bambino ma i dati, calcolati su un campione di oltre 40 mila persone da tutte le parti del mondo, aumentano la preoccupazione circa il tempo che i più piccoli trascorrono sui social network.
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I risultati della ricerca suggeriscono che oltre il 23% dei giovani ha una relazione disfunzionale con il proprio smartphone. Stati d’ansia quando si è lontani dal proprio smartphone o l’utilizzo compulsivo preferito ad altre attività sarebbero solo alcuni dei sintomi di quella che potrebbe rappresentare la dipendenza del secolo. E poi ancora depressione (a quanto pare il pericolo maggiore), stress, insonnia e risultati scolastici più bassi. Altre cattive abitudini come bere e fumare sono date in notevole calo rispetto, ad esempio, all’utilizzo smodato di Facebook che, secondo la ricerca, sta al primissimo posto tra le dipendenze di cui soffrono i più giovani.
«Non sappiamo se è lo stesso smartphone che può creare dipendenza o le app che le persone utilizzano», afferma uno degli autori del rapporto, Nicola Kalk, ricercatore presso l’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze del King’s College di Londra. «Quel che è certo – prosegue – è che non possiamo eliminarli dalle nostre vite. Quindi è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sul corretto uso e i possibili rischi di questi dispositivi nei bambini e nei giovani».