Primi passi verso il disgelo tra Russia e Ucraina, impegnati da anni in un sanguinoso conflitto armato. Il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky hanno trovato un accordo sulla guerra che i due paesi stanno combattendo nel Donbass, nell’est dell’Ucraina, iniziata nel 2014 con l’invasione di milizie filorusse. Russia e Ucraina si sono impegnate a raggiungere un cessate il fuoco entro il 2019, oltre a restituire parte dei rispettivi prigionieri di guerra e a demilitarizzare tre regioni entro il 2020. L’accordo è stato raggiunto a Parigi durante una riunione mediata dai governi di Francia e Germania.
Here’s the full Normandy Summit communique… it’s not long. pic.twitter.com/0nI0MpaQyy
— Jonah Fisher (@JonahFisherBBC) December 9, 2019
Buona parte delle regioni ucraine orientali di Donetsk e Luhansk finirono sotto il controllo dei separatisti filorussi nel 2014, dopo che la Russia aveva invaso, occupato e poi annesso la Crimea, sottraendola al controllo ucraino. Da allora si cominciò a combattere una guerra tra separatisti ed esercito ucraino che finora ha provocato 13mila morti, 40mila feriti e circa 1,5 milioni di profughi. Da diverso tempo l’intensità degli scontri si è ridotta parecchio, e Zelensky da mesi promette che cercherà di mettere fine alla guerra, invece che aumentare nuovamente la tensione. E adesso le parti si sono impegnate alla piena applicazione del cessate il fuoco, che sarà rafforzato dall’implementazione di tutte le misure necessarie a sostenere il cessate il fuoco entro la fine del 2019. A partire da un nuovo scambio di prigionieri sulla base del principio ‘tutti per tutti’, ovvero la restituzione di tutti i noti detenuti di entrambe le parti entro 24 dicembre fino al totale disimpegno dal fronte, con l’obiettivo di smobilitare forze e mezzi entro la fine di marzo 2020.
Il presidente francese Emmauel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel sottolineano i progressi ottenuti a Parigi con il summit “formato Normandia” per rilanciare il processo di pace nell’Ucraina orientale. «I negoziati non hanno portato a una soluzione miracolosa, ma sono comunque stati un passo in avanti per concludere la guerra», ha sottolineato Macron. Per Merkel, c’è ancora molto lavoro da fare «ma la mia sensazione rispetto a questo incontro odierno – ha osservato – è che ci sia molta buona volontà per risolvere le questioni difficili. Sono molto soddisfatta per l’esito del vertice». Dopo vari contatti telefonici, il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky hanno anche avuto per la prima volta un breve colloquio di circa 15 minuti. C’è stato il disgelo? «Senza dubbio -ha detto Putin – Il processo si sta sviluppando nella buona direzione. La Russia farà tutto il possibile affinché tutte le questioni siano risolte e il conflitto in quanto tale possa finire». Secondo Zelensky, solo «i fatti confermeranno quello che è stato detto». Il presidente ucraino ha ricordato che i precedenti accordi sul cessate il fuoco nell’est del Paese sono stati ripetutamente violati: «Un cessate il fuoco è stato dichiarato 20 volte negli ultimi cinque o sei anni, e 20 volte è stato violato».