Varata dal Consiglio dei ministri «salvo intese» il 15 ottobre scorso, la manovra 2020 ha incassato il via libera del Senato. Una corsa contro il tempo evitare l’esercizio provvisorio che ha in pratica «congelato» il testo nella versione di Palazzo Madama. Il provvedimento deve infatti essere ora approvato dalla Camera blindato, senza più modifiche, per essere definitivamente approvato prima di Natale.
La manovra per il 2020 vale oltre 31 miliardi. La componente più importante è quella relativa al disinnesco delle clausole di salvaguardia, che avrebbero fatto aumentare l’Iva per un valore di circa 23 miliardi. Molte le novità sul fronte tasse. Dalla plastic tax, ricalibrata più volte e in vigore da luglio che prevede nella sua ultima versione il taglio da 1 euro a 45 centesimi al chilo per i prodotti monouso alla tassa sulla fortuna con un prelievo del 20% sulle vincite al gioco superiori a 500 euro.
LEGGI ANCHE: La manovra delle microtasse
Il giro di vite per i produttori di imballaggi e contenitori in plastica scatterà dal prossimo 1 luglio. La cosiddetta plastic tax prevede un prelievo fiscale di 0,45 centesimi su ogni chilogrammo (in prima battuta era di 1 euro su ogni chilogrammo), riguardando tra l’altro anche i prodotti in tetrapack. In base alle ultime stime la nuova tassa dovrebbe garantire un gettito di circa 140 milioni di euro nel 2020, mentre dall’anno successivo la relazione tecnica alla legge di Bilancio si attende 521 milioni, destinati a scendere a quota 462 milioni e 395 milioni, rispettivamente nel 2022 e nel 2023.
Dopo la raffica di proteste il governo ha scelto di rivedere la sugar tax. Ma la tassazione sulle bevande zuccherate resta e scatterà dal prossimo ottobre, con un valore di 0,10 euro al litro e 0,25 euro al chilo. La dilazione si farà sentire in termini di gettito atteso. La tassa avrebbe dovuto garantire 233 milioni di euro, lo slittamento riduce l’incasso a 58 milioni, mancheranno dunque circa 175 milioni. Slitta a luglio 2020 anche la nuova tassa sulle auto aziendali che riguarderà soltanto le nuove immatricolazioni. Nel dettaglio, fringe benefit scende al 25% per i veicoli meno inquinanti e sale dal 40% al 60% nel 2021 per le auto meno «green».
Tra le nuove imposte figura la stretta sui giochi: dal prossimo 1 marzo scatta il prelievo al 20% sulle vincite oltre i 500 euro. L’entrata prevista per le casse dello Stato è pari a circa 308 milioni. La tassa riguarda anche le vincite alle lotterie istantanee come i Gratta e Vinci. Per le “new slot” analogo aumento del prelievo al 20% sopra i 200 euro, ma la novità scatta dal 15 gennaio. Cambiano anche il Preu (prelievo erariale unico) e il payout per le varie slot, cioè la percentuale di somme giocate destinate alle vincite. Con le nuove tasse sui giochi il governo copre almeno in parte la revisione di sugar e plastic tax.
L’addizionale Ires sale del 3,5% solo per alcune categorie di imprese. Rispetto alla versione originaria della norma la platea dei concessionari è stata ridotta. È così arrivato il balzello sulla robin tax, che passa per alcuni concessionari pubblici dal 24 al 27,5%. L’addizionale si applicherà nel triennio 2019-2021 e i destinatari del prelievo maggiorato sono stati circoscritti al settore dei trasporti (ai titolari, dunque, di concessioni su autostrade, porti, aeroporti e ferrovie).