Un altro caso Diciotti. Per la seconda volta, il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona. «Ha abusato dei suoi poteri privando della libertà personale 131 migranti a bordo dell’unità navale Gregoretti della guardia costiera italiana» è l’atto di accusa del tribunale dei ministri di Catania contro l’ex titolare del Viminale, che ha già replicato: «Rischio fino a 15 anni. Ritengo che sia una vergogna che un ministro venga processato per aver fatto l’interesse del suo Paese».
Si tratta della vicenda della nave Gregoretti: nel luglio scorso 131 migranti soccorsi nel Mediterraneo erano stati trattenuti per diversi giorni a bordo della nave militare, poi arrivata al porto Augusta. Il Viminale aveva autorizzato lo sbarco solo quando era arrivata la disponibilità da parte di altri paesi alla redistribuzione. La Procura a settembre aveva ufficializzato la richiesta di archiviazione, ma aveva comunque trasmesso gli atti al Collegio per i reati ministeriali del Tribunale di Catania.
Salvini è accusato di aver «determinato consapevolmente l’illegittima privazione della libertà dei migranti, costretti a rimanere in condizioni psico fisiche critiche a bordo». La richiesta verrà analizzata dalla giunta delle autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama. Adesso bisognerà vedere che cosa deciderà di fare i M5s che all’epoca governava con Salvini e dunque condivise la sua linea. Per il caso Diciotti i colleghi senatori avevano sottratto il leader della Lega al giudizio della magistratura, dopo che il voto online sulla piattaforma Rousseau aveva sancito il no a procedere anche da parte del Movimento 5 stelle. Oggi però, con il Carroccio all’opposizione, gli equilibri sono cambiati.