Sparatoria a Mosca, davanti alla sede dei Servizi Federali di Sicurezza (Fsb), in piazza della Lubyanka. Un uomo ha aperto il fuoco con un kalashnikov colpendo tre membri del servizio di sicurezza. Il giornale russo Izvestia scrive che ci sarebbero almeno tre morti, mentre la Bbc parla di un solo morto. Ci sarebbero almeno cinque feriti. L’assalitore ha tentato la fuga ma è stato inseguito dagli agenti che lo hanno poi ucciso.
Le autorità hanno classificato l’episodio come un «atto di terrorismo». In un primo momento la stampa locale aveva parlato di un «commando» di tre persone. La ricostruzione è stata però poi rivista dai servizi segreti russi: l’uomo avrebbe agito da solo e avrebbe iniziato a sparare in una via alle spalle del quartier generale dei Servizi Federali di Sicurezza.
В центре Москвы идёт перестрелка с использованием автоматического оружия. Но вы не переживайте, проклятые 90-е давно кончились pic.twitter.com/ZuwZ3GNTyl
— Alexey Navalny (@navalny) December 19, 2019
L’attacco è avvenuto nel giorno della conferenza di fine anno del presidente russo Vladimir Putin: l’edificio si trova a una decina di minuti a piedi dal Cremlino. Ma è anche l’anniversario della nascita della Cheka, la polizia segreta sovietica creata nel 1917 da Lenin, poi diventata il Kgb e quindi appunto Fsb.