Scongiurato lo spegnimento dell’Altoforno 2 dell’ex Ilva. Il Tribunale del Riesame di Taranto, in sede di appello, ha accolto il ricorso presentato dai commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria, annullando la decisione del giudice Francesco Maccagnano di respingere l’istanza di proroga dell’uso dell’impianto.
L’altoforno 2 fu sequestrato nel giugno 2015 dopo l’incidente costato la vita all’operaio 35enne Alessandro Morricella, investito da una fiammata mista a ghisa incandescente. Il 10 dicembre scorso il tribunale di Taranto aveva negato la proroga chiesta da Ilva in amministrazione straordinaria per l’uso dell’altoforno 2 al fine di fare gli ulteriori lavori di sicurezza, ordinando lo stop all’attività dell’impianto dell’acciaieria. I commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria hanno quindi presentato ricorso e il tribunale del Riesame lo ha accolto. «Il Tribunale non condivide le valutazioni del Giudice monocratico, nonostante l’indubbia consistenza dell’impianto motivazionale della relativa ordinanza, e ritiene invece fondati i termini essenziali dell’appello proposto da Ilva in As», scrivono i giudici del Riesame. Con questa decisione, quindi, l’altoforno 2 non deve essere più fermato.
È stata concessa una proroga di nove mesi per permettere ai gestori di mettere in campo le nuove misure di sicurezza. L’intervento prevede sei nuove macchine per i due campi di colata con un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro, di cui 3,5 bonificati come acconto) servono ad abbattere del tutto il rischio. In particolare i tempi fissati dai giudici sono: 6 settimane dal 19 novembre per l’adozione dei cosiddetti dispositivi attivi, 9 mesi per la macchina a tappare, 10 per il campionatore automatico e 14 per la macchina a forare.
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Il verdetto del Riesame interrompe le procedure di spegnimento dell’altoforno 2 che da domani sarebbero entrate in una fase cruciale (lo spegnimento definitivo sarebbe arrivato intorno al 18 gennaio). E fa ripartire la trattativa tra ArcelorMittal e governo che dovranno trovare un’intesa vincolante per il rilancio del polo siderurgico di Taranto entro il prossimo 31 gennaio.Lo stop allo spegnimento dell’altoforno 2 evita anche il rischio che l’attuale cassa integrazione ordinaria per un numero massimo di 1.273 lavoratori potesse diventare cassa integrazione straordinaria per 3.500 addetti: questa era la mossa annunciata dalla multinazionale franco-indiana, poi congelata in attesa del verdetto del Tribunale del Riesame.