L’appello della comunità internazionale è stato accolto: dopo l’ok del Governo di Accordo Nazionale di Fayez al Sarraj, anche le forze del suo avversario, il generale Khalifa Haftar, hanno annunciato una tregua in Libia accettando così quanto contenuto nell’intesa siglata giorni fa tra Russia e Turchia. «La nostra reazione sarà severa se la tregua verrà violata dal campo nemico», si legge nel breve comunicato delle milizie del generale.
La notizia arriva dopo che, nei giorni scorsi, sia i principali attori internazionali coinvolti nel conflitto, la Russia di Vladimir Putin, alleata di Haftar insieme a Egitto ed Emirati Arabi, e la Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, che sostiene al Sarraj con anche un gruppo di militari sul campo, sia i principali Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, chiedevano un immediato stop alle ostilità. Appello accolto immediatamente da al Serraj che nell’incontro a Roma con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ribadito la sua apertura al dialogo: «Accogliamo ogni iniziativa per il cessate il fuoco, a partire di quella tra Turchia e Russia, ma non può avvenire senza il ritiro dell’aggressore Haftar di cui non ci fidiamo».
«Le forze di Haftar hanno accettato il cessate il fuoco: è il primo passo per perseguire una soluzione politica. Ancora tanta strada da percorrere, ma la direzione è quella giusta», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.