Prima in piazza per commemorare il generale Qassem Soleimani, poi contro il regime, colpevole non solo dell’abbattimento involontario dell’aereo della Ukraine International Airlines , ma soprattutto per aver cercato di tenere nascosta la verità. «Morte ai bugiardi»,«Khamenei assassino, si dimetta», «Referendum per la Costituzione»: gli iraniani esigono una vera punizione per i responsabili.
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Il regime ha ammesso di avere abbattuto l’aereo solo ieri, sostenendo che si sia trattato di un errore umano: un operatore incaricato di gestire il sistema delle difese aeree avrebbe scambiato il volo 752 per un missile balistico statunitense e, non riuscendo a comunicare subito con i suoi superiori, avrebbe deciso di lanciare a sua volta un missile per intercettarlo. Secondo la versione iraniana dei fatti, i due principali leader politici dell’Iran, il presidente Hassan Rouhani e la Guida suprema Ali Khamenei, sarebbero venuti a conoscenza dell’errore solo venerdì, dopo che i leader militari avevano completato un’indagine interna sull’accaduto. Secondo i critici, l’Iran avrebbe ammesso la colpa solo perché stavano emergendo sempre più prove e ricostruzioni coerenti con l’abbattimento dell’aereo da parte di un missile.
La rabbia è esplosa dopo l’ammissione della responsabilità delle forze armate iraniane nell’abbattimento dell’aereo. Mentre sui social continuavano a circolare le fotografie dei 145 iraniani morti nello schianto. Volti sorridenti di uomini e donne simboli del successo della diaspora iraniana, studenti e affermati professionisti, che tornavano in Occidente dopo le vacanze natalizie nel Paese d’origine. Tra le immagini, anche una in abito da sposa di Sara Momeni con il marito Siavash, che erano tornati in Iran proprio per il matrimonio. E in migliaia sono scesi in strada a manifestare contro i leader della Repubblica Islamica: non riescono a credere che non sapessero niente della vera causa della tragedia.
A Teheran le proteste si sono concentrate di fronte a due università e si sono dirette anche contro la Guida suprema Ali Khamenei, la principale figura politica e religiosa del paese: in alcuni video delle manifestazioni circolati sui social network, si vedono diverse persone urlare slogan molto duri, come «Khamenei è un assassino», «Comandante supremo delle forze armate, dimettiti». I manifestanti hanno chiesto soprattutto che le persone responsabili dell’abbattimento dell’aereo, e quelle che hanno poi coperto l’accaduto, vengano processate e condannate. Durante le proteste c’è stato anche l’intervento della polizia, che ha cercato di disperdere la folla usando gas lacrimogeni.
To the brave, long-suffering people of Iran: I’ve stood with you since the beginning of my Presidency, and my Administration will continue to stand with you. We are following your protests closely, and are inspired by your courage.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 11, 2020
Le proteste sono state commentate anche dal presidente statunitense Donald Trump: «Al popolo dell’Iran, coraggioso e che soffre da molto tempo: sono dalla vostra parte fin dall’inizio della mia presidenza, e la mia amministrazione continuerà ad appoggiarvi. Seguiamo le proteste da vicino e siamo ispirati dal vostro coraggio». Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, ha twittato un video delle proteste, scrivendo: «La voce del popolo iraniano è chiara. Sono stanchi delle bugie, della corruzione, dell’inettitudine, della brutalità delle Guardie rivoluzionarie sotto la cleptocrazia di Khamenei. Appoggiamo il popolo iraniano che merita un futuro migliore».
The voice of the Iranian people is clear. They are fed up with the regime’s lies, corruption, ineptitude, and brutality of the IRGC under @khamenei_ir‘s kleptocracy. We stand with the Iranian people who deserve a better future. pic.twitter.com/tBOjv9XsIG
— Secretary Pompeo (@SecPompeo) January 11, 2020