Accade spesso a Sanremo nella settimana del Festivalone. Accade che a movimentare la manifestazione non siano i protagonisti dello spettacolo ma le notizie provenienti dai Palazzi del Potere di Roma. Così anche questa mattina. L’attenzione piuttosto che sulle donne di Amadeus si è spostata sulle donna di Viale Mazzini. Come una bomba, infatti, è deflagrata la notizia della defenestrazione di Teresa De Santis, la direttrice di Rai1 in quota Lega. Al suo posto Stefano Coletta, in quota Pd. Un cambiamento atteso, annunciato, ma mai così intempestivo. Il cambio alla direzione potrebbe creare problemi organizzativi al Festival con contratti da chiudere e decisioni da prendere.
Risaltava così il posto vacante del direttore di Rai1 alla prima conferenza stampa ufficiale di Sanremo 2020. La De Santis, tra l’altro “mente” di questa “edizione corale” per i 70 anni, ha evitato di presenziare nel vano tentativo di non oscurare il Festival con nuove polemiche, mentre il sostituto non ha potuto partecipare perché la sua nomina non è ancora effettiva. Sta di fatto che la “zarina” di Viale Mazzini anche questa volta si è presa il ruolo di primadonna, come accadde lo scorso anno quando “bacchettò” (e, in pratica, licenziò) Claudio Baglioni per le critiche espresse dall’allora direttore artistico nei confronti della politica del governo sul tema degli immigrati.
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Passano, quindi, in secondo piano Antonella Clerici, la conduttrice sportiva Diletta Leotta, Francesca Sofia Novello, meglio nota come la fidanzata di Valentino Rossi, e le due conduttrici del Tg1 Emma D’Aquino e Laura Chimenti presenti alla conferenza stampa in rappresentanza della 10 donne (che si scopre sono diventate 11) che faranno compagnia ad Amadeus nella cinque giorni festivaliera dal 4 all’8 febbraio. Con loro ci saranno Mara Venier, la contestata giornalista palestinese Rula Jebreal, l’icona sexy anni ‘90 Sabrina Salerno, Alketa Vejsiu, famosissima presentatrice tv in Albania, Georgina Rodriguez, fidanzata di Cristiano Ronaldo, e l’attrice sex-symbol Monica Bellucci.
Non ci sarà invece Michelle Obama, troppo elevati i costi per averla sul palcoscenico dell’Ariston (il nome dell’ex First lady statunitense era stato avanzato in occasione dei primi contatti tra la Rai e Rula, e il tema da affrontare sarebbe stato quello della violenza di genere). Mancherà anche Oprah Winfrey. «Se le parti non si sono accordate mi dispiace ma non entro nel merito. L’importante per me era avere Rula», ha chiosato Amadeus.
Undici donne che si sommano ai 24 Big e agli 8 Giovani in gara. Più due presentatori e mezzo: ovvero Amadeus e Tiziano Ferro a tempo pieno, con i quotidiani blitz di Fiorello. A questi numeri si aggiungano una ventina di ospiti, alcuni già scritturati altri in trattative, e potrete avere un quadro del rischio “mega-ingorgo” al quale va incontro un Amadeus ansioso di dimostrare di essere all’altezza dell’evento, smentendo gufi e cornacchie. «Voglio stupire, voglio essere imprevedibile, sarà il più grande show del mondo» annuncia con l’entusiasmo di un ragazzino.
Un Festival con un occhio al passato, ma che guarda al presente e al futuro, è il proposito del “Signore dei quiz”. Che mette insieme Salmo, Ultimo, Lewis Capaldi, Dua Lipa e Mika con vecchie glorie come Massimo Ranieri, Johnny Dorelli, Zucchero e Al Bano (ma solo se ci sarà anche Romina Power). Ma la novità vera di questa edizione numero 70 è la simbiosi che si verrà a ricreare tra il palco e la città. L’Ariston, infatti, non sarà l’unico luogo deputato allo spettacolo. Quest’anno il Festival uscirà fuori, invadendo altri spazi, come la limitrofa piazza Colombo dove ci sarà un altro palco. «È l’intera città che deve pulsare durante le giornate, perché dentro c’è la nostra storia. Accadranno cose importanti nell’Ariston, ma anche sul nuovo palco di piazza Colombo. Uscirò dal Teatro, magari per accompagnare cantanti che inizieranno dall’Ariston e si esibiranno in esterna», spiega Amadeus. Un chilometrico tappeto rosso coprirà le strade della città dei fiori, collegando il Teatro con il PalaFiori dove, in un’atmosfera post industriale, Nicola Savino, a completare il trittico di Radio Dj con Amadeus e Fiorello, condurrà l’AltroFestival. Una sorta di DopoFestival 2.0 anch’esso tra passato e presente con le presenze fisse di Iva Zanicchi e Myss Keta.
È un grande impegno quello affrontato dalla Rai per questa “edizione corale”, come l’aveva definita la sua ideatrice Teresa De Santis. Il Festival cerca di trasformarsi in una Mostra, alla stregua di quanto avviene per il cinema a Venezia. E Sanremo fa le prove per diventare una sorta di Nashville italiana. Ma il debutto avviene in un clima di guerra e caos che potrebbe danneggiare il progetto.