La riconversione dell’economia e del nostro stile di vita avrà un costo molto alto, ma non c’è alternativa se si vuole combattere il cambiamento climatico in corso. Per questo l’Unione europea ha lanciato il Green Deal, un piano per il clima che intende stanziare mille miliardi nei prossimi dieci anni. Uno degli strumenti a disposizione dell’Ue è il Fondo per la transizione equa, che vale 7,5 miliardi. All’Italia andranno circa 360 milioni di euro, ma essendo un contributore netto al bilancio europeo, dovrà versarne circa 900 milioni di euro per alimentare il fondo.
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Il Fondo è pensato per sostenere la transizione ecologica delle aree più dipendenti dalle fonti fossili. Ed è la Polonia il Paese che beneficerà maggiormente del Fondo per una transizione equa. Secondo la proposta legislativa presentata ai governi dall’esecutivo comunitario, il paese dell’Europa centro-orientale otterrebbe 2 dei 7,5 miliardi di cui sarà composto il fondo.Attraverso il cofinanziamento nazionale e altri aiuti finanziari, il paese dovrebbe poter mobilitare fino a 27,4 miliardi di euro nel periodo 2021-2027.
Importante beneficiaria sarà la Germania: verranno assegnati 877 milioni per investimenti stimati in 13,4 miliardi di euro. La Repubblica Federale continua a fare grande uso di carbone e lignite, e ha una industria chimica, in particolare nel Nord Reno-Vestfalia e nella Renania Palatinato, molto inquinante. All’Italia andranno 364 milioni di euro per investimenti pari a 4,8 miliardi. Quanto al contributo dell’Italia al fondo, pari a circa 900 milioni ovvero al 12% del Reddito nazionale lordo, rientra nelle regole del Bilancio Ue di cui siamo un contributore netto: versiamo più di quanto riceviamo indietro sotto forma di fondi strutturali. Il principio alla base della politica di coesione è aiutare le regioni più arretrate (ad esempio il nostro Sud), ma la nostra è pur sempre la terza economia della Ue e la seconda economia manifatturiera dietro alla Germania.