Il Garante per la privacy italiano ha chiesto al Comitato europeo per la protezione dei dati personali (Edpb) di attivare una specifica task force sui rischi connessi all’utilizzo del social network TikTok. In considerazione della «delicatezza e della rilevanza di questo tipo di piattaforme», usate sopratutto da giovanissimi, il Garante segnala la necessità di procedere in maniera «forte e coordinata».
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Nata nel 2018 dalla fusione con Musical.ly, TikTok appartiene al colosso digitale cinese ByteDance ed è disponibile in 150 Paesi. Consente di caricare brevi video musicali e ha un solo limite, quello dei 13 anni d’età, ma facilmente aggirabile, come in tutti gli altri social network, da parte degli utenti più piccoli. Secondo i dati di SensorTower, TikTok ha tagliato il traguardo di 1 miliardo di download in un solo anno.
Nella lettera inviata al Comitato, il Presidente dell’Autorità Garante, Antonello Soro, sottolinea come siano già pervenute all’Autorità italiana «alcune segnalazioni in merito alle possibili vulnerabilità che presenta questa app per smartphone e come anche altre Autorità, come l’Ico inglese e l’Ftc americana, abbiano già proceduto ad avviare indagini autonome». Soro ha chiesto che la questione venga posta all’attenzione della prossima riunione plenaria, che si terrà a Bruxelles il prossimo 28-29 febbraio, del Comitato (Edpb) che riunisce tutti i Garanti privacy europei.