Il bilancio dei morti sale a 305 dall’inizio dell’epidemia. E si registra il primo decesso per il nuovo coronavirus fuori dalla Cina. La vittima è un cittadino della Repubblica popolare di 44 anni, che era arrivato nelle Filippine da Wuhan, la città nella provincia cinese di Hubei da cui si è diffusa la malattia. Le autorità sanitarie filippine, che hanno dato la notizia, hanno spiegato che l’uomo era arrivato nel paese il 21 gennaio insieme alla compagna che si trova sotto osservazione. I casi di contagio da coronavirus registrati al di fuori dalla Cina risultano al momento 130.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, cresce la psicosi tra allarmismo e sciacallaggio politico
Nelle Filippine sono sotto osservazione 23 persone che hanno mostrato possibili sintomi legati al contagio. Intanto, il governo filippino ha fatto scattare il divieto di immigrazione per tutti i viaggiatori, cinesi e non, in arrivo da Cina, Hong Kong e Macao. Rabindra Abeyasinghe, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità nel paese, ha detto: «Dobbiamo ricordarci che questo non è un caso di contagio avvenuto nelle Filippine: questo paziente proveniva dall’epicentro dell’epidemia».
Le persone morte a causa del coronavirus in Cina sono 304, stando ai dati diffusi sabato dalle autorità sanitarie cinesi; sono stati registrati 2.590 nuovi casi di contagio, per un totale di 14.380 persone. Secondo uno studio scientifico pubblicato sempre ieri dall’Università di Hong Kong, il virus potrebbe aver infettato circa 75.815 persone a Wuhan, una città con 11 milioni di abitanti.
Lo stato con il maggior numero di contagi fuori dalla Cina è il Giappone, con 20 persone, seguito dalla Thailandia con 19 e da Singapore con 18. Intanto, anche Gran Bretagna, Russia e Svezia hanno dichiarato i primi casi di contagio. In Italia i casi confermati due: si tratta di due turisti cinesi, marito e moglie, provenienti da Wuhan, avrebbero 67 e 66 anni e attualmente sono ricoverati in isolamento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma.