Oltre a lavorare per contenere i contagi da nuovo coronavirus, da settimane migliaia di medici in Cina e nel resto del mondo si danno da fare per trovare terapie efficaci. Gli ospedali in giro per il mondo stanno provando trattamenti di diverso tipo, che in alcuni casi prevedono l’impiego di farmaci sperimentali che si sono già rivelati utili in occasione di altre malattie virali. Ma l’Organizzazione mondiale della sanità invita alla cautela: «Non ci sono terapie efficaci riconosciute contro questo 2019-nCoV».
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Le parole dell’Oms arrivano dopo che i media cinesi hanno riportato le prime notizie sulle terapie sperimentali. La prima è arrivata dalla tv cinese Cgtn: un team di ricercatori, guidati dalla scienziata Li Lanjuan della Zhejiang University, ha spiegato di aver due farmaci efficaci contro il virus, specificando però che si tratta solo dei primi risultati di una ricerca. I test preliminari avrebbero dimostrato che Abidol e Darunavir possono effettivamente inibire il virus negli esperimenti con cellule in vitro.
Un’altra combinazione di farmaci è stata annunciata come una possibile terapia vincente per combattere il virus 2019-n-CoV sul sito del Wuhan Institute of Virology, che fa capo all’Accademia Cinese delle Scienze: i ricercatori hanno fatto sapere di aver individuato due medicinali, il Remdesivir e la clorochina, con effetti inibitori sul nuovo coronavirus. La clorochina è utilizzata contro la malaria, già disponibile sul mercato interno cinese, mentre il Remdesivir GS-5734, prodotto dall’azienda Usa Gilead, è in fase avanzata di ricerca clinica per la cura dell’Ebola in Congo. L’azienda farmaceutica ha già firmato un accordo con il China-Japan Friendship Hospital di Pechino per testare il farmaco.
Ancora incerti i tempi per lo sviluppo di una cura efficace. «Non esistono ancora terapie efficaci contro il 2019-nCoV e l’Oms ricord che solo studi su larga scala possono essere efficaci e sicuri. E sviluppare terapie o vaccini contro patogeni come questo di solito prende anni. Prima bisogna affrontare lunghe sperimentazioni e passare attraverso anche qualche sconfitta», spiega il portavoce dell’Oms Tarik Jasarevic.