Il ministero dell’Interno aumenta i rimborsi per ogni migrante accolto in Italia. Una cifra che Matteo Salvini, ex titolare del Viminale, aveva tagliato passando da 35 euro a 19-26 euro per ogni persona ospitata nelle strutture di accoglienza, motivo per cui tanti bandi lanciati dalle prefetture erano andati deserti.
Le cifre stabilite, che erano state diminuite già dal ministro Minniti e in seguito ulteriormente ridotte da Salvini, erano appena necessarie a garantire vitto e alloggio e non permettevano alcun progetto di reale accoglienza o inserimento. Per questo, la maggior parte delle associazioni, consapevole di non poter assicurare un servizio non hanno partecipato ai bandi delle prefetture. Per ovviare al problema molti prefetti avevano chiesto ai gestori di servizi di accoglienza di continuare a operare in proroga. Adesso, il ministero ha studiato il dossier e – in seguito ad un parere chiesto all’Anac – ha inviato una circolare ai prefetti, per indicare che potranno essere aumentati i rimborsi per ogni migrante accolto.
L’aumento dovrebbe essere minimo: si parla di una cifra massima del 10% rispetto al precedente criterio. Quindi un aumento di 2-4 euro per ogni migrante accolto e ospitato nei centri. La soluzione l’ha fornita l’Anac, che ha ritenuto che non servisse modificare il decreto Salvini, interpretandolo però in maniera più elastica. In sostanza si aumenta di poco la diaria media giornaliera, ma non si torna in ogni caso alla cifra dei 35 euro.
Immediata la reazione di Matteo Salvini, colui che ha messo a punto il taglio dei rimborsi: «Dopo aver riaperto i porti, il governo riapre i portafogli degli Italiani, aumentando i soldi per chi accoglie richiedenti asilo. Noi avevamo ridotto da 35 euro ad una media europea fra i 19 e i 26 euro al giorno il compenso per ogni immigrato, questo governo fa ripartire il business legato agli sbarchi. Vergogna!».