Air Italy, la seconda compagnia aerea d’Italia, viene messa in liquidazione. L’azienda ha chiuso le prenotazioni e ha avviato un piano straordinario di due settimane per garantire il volo a circa 35mila passeggeri che avevano acquistato un biglietto, nel tentativo di ridurre i disagi. «Gli azionisti di Air Italy, Alisarda e Qatar Airways attraverso AQA Holding, a causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato hanno deciso all’unanimità di mettere la società Air Italy in liquidazione in bonis», conferma in una nota l’azienda.
Dopo un vertice straordinario gli azionisti dell’ex Meridiana, Alisarda e Qatar Airways hanno deciso di finire qui la loro esperienza congiunta. Non è stato trovato alcun accordo sul piano industriale di rilancio che prevedeva un impegno finanziario immediato di circa 340 milioni di euro. In questa fase Air Italy lavorerà per ridurre al minimo il disagio per i passeggeri: «Dall’11 al 25 febbraio 2020 incluso tutti i voli Air Italy saranno operati da altri vettori agli orari e nei giorni già previsti. Tutti i passeggeri che hanno prenotato voli in partenza o in arrivo in date successive al 25 febbraio saranno riprotetti o rimborsati integralmente». Tutto da capire invece il futuro dei 1.200 dipendenti della compagnia che era arrivata a perdere il 60% dei suoi ricavi, più di Alitalia. Creditori e fornitori dovrebbero invece essere rimborsati.
Sul dossier Air Italy si è attivato l’esecutivo. «Non è accettabile la decisione di liquidare un’azienda di tali dimensioni senza informare prima il governo e senza valutare seriamente eventuali alternative», ha tuonato Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture e dei trasporti. «Pertanto mi aspetto che Air Italy sospenda la deliberazione fino all’incontro che possiamo già calendarizzare a partire dalle prossime ore».
Segnali allarmanti per il futuro di Air Italy erano già emersi a cominciare dal bilancio del 2018, che aveva registrato una perdita di 164 milioni di euro, tendenza che pare confermata anche per il 2019. Non solo: del piano industriale per i prossimi due anni, che doveva essere presentato nelle scorse settimane, non c’è traccia. Un altro segnale di difficoltà è dato dagli aerei basati a Malpensa, 4 per il lungo raggio e 2 per il corto raggio, parte dei quali in leasing senza assicurazione di un rinnovo.