L’Aula del Senato ha accolto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, presentata del Tribunale dei ministri di Catania, per il caso Gregoretti. L’ordine del giorno presentato da Forza Italia e da Fratelli d’Italia per ribaltare il primo via libera deciso a gennaio dalla Giunta per le immunità è stato respinto da M5s, Pd, Italia viva e Leu.
Il numero dei voti favorevoli e dei contrari sarà reso noto solo dopo alle 19: i senatori che non hanno partecipato alla votazione potranno infatti farlo fino al tardo pomeriggio comunicando il loro voto ai Senatori Segretari. L’esito dello scrutinio sarà ufficializzato solo allora. M5s, Pd, Italia viva e Leu avevano annunciato la loro contrarietà all’ordine del giorno, la Lega non ha partecipato al voto, FdI e Forza Italia hanno votato a favore.
Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona aggravato: per i magistrati avrebbe illegalmente impedito lo sbarco dei 131 migranti che alla fine di luglio si trovavano a bordo della nave della Guardia costiera che li aveva soccorsi al largo della Sicilia.
Nel suo intervento, al termine della discussione generale, Salvini ha esordito contestando il fatto che i banchi del governo fossero vuoti. Una polemica senza fondamento, però, perché come gli ha spiegato la presidente del Senato Elisabetta Casellati nella seduta odierna «non era prevista la presenza dell’esecutivo». Cosa che avviene in tutti i casi che riguardano questioni prettamente parlamentari. Poi il leader leghista ha aggiunto: «La difesa della patria è un sacro dovere, ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio per questo ma se ci deve essere un processo che ci sia. In quell’aula non andrò a difendermi ma a rivendicare quello che, non da solo, ma collegialmente abbiamo fatto». . «Sarete sconfitti dalla storia», dice ancora alla maggioranza. E cita Indro Montanelli: «Combattete le vostre battaglie. Magari ne perderete ma vincerete la battaglia davanti allo specchio ogni mattina».
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Nel loro ordine del giorno FI e FdI hanno chiesto al Senato di respingere la richiesta del Tribunale sostenendo che Salvini agì per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante e in accordo con il governo. Il documento è stato votato a scrutinio palese: per approvarlo è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea, cioè 160 voti. Un traguardo difficilmente raggiungibile considerato che che i 60 senatori della Lega ieri hanno annunciato l’intenzione di non partecipare al voto.