La dinamica è di quelle cui ci hanno abituato le cronache: un uomo armato entra in un locale pubblico e fa fuoco indiscriminatamente uccidendo 9 persone e ferendone altre 4. È avvenuto ad Hanau, una cittadina dell’Assia a circa 20 chilometri da Francoforte. Dopo una notte di ricerche, la polizia ha trovato senza vita, nella sua abitazione, il sospetto autore dell’attacco, insieme a un’altra persona. È così di 11 persone il bilancio dei morti della strage in Germania. Il quotidiano tedesco Bild fa il nome del presunto killer: Tobias R., estremista di destra. Il presunto autore della sparatoria avrebbe lasciato un messaggio in cui rivendicava l’attentato e un video, nei quali sostiene la necessità di «vernichten», annientare, «alcuni popoli ed etnie».
La dinamica del fatto rimane ancora confusa. L’attacco si sarebbe svolto in due momenti. I primi colpi sarebbero stati sparati nel centro città in un bar dove si fuma il narghilè. Subito dopo l’autore si sarebbe diretto a bordo di una macchina scura verso il quartiere di Kesselstadt, nella periferia occidentale di Hanau, dove sarebbero stati esplosi altri colpi in un altro locale.
L’intera area è stata chiusa dalle forze dell’ordine, che hanno mobilitato centinaia di uomini, comprese unità delle forze speciali. Nessuna pista viene esclusa, anche se la Procura del Land è molto cauta e non vuole creare allarmismo. Ma l’ipotesi di un attacco a sfondo terroristico viene presa in considerazione, alla luce del fatto che il tipo di locali presi di mira è in genere frequentato da giovani della comunità turca o musulmana.