Si rischia una nuova escalation del conflitto in Siria. Da una parte le forze governative appoggiate dalla Russia, dall’altra le milizie ribelli sostenute dalla Turchia da settimane hanno ripreso le operazioni nel Nord-Ovest della Siria che hanno avuto come effetto collaterale la fuga dei rifugiati verso l’Europa dopo l’apertura dei confini da parte di Erdogan.
Dopo l’attacco aereo di Damasco in cui sono morti almeno 33 soldati di Ankara, la Turchia reagisce con una rappresaglia umanitaria. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha subito convocato un consiglio di sicurezza straordinario per decidere la controffensiva. E in questa riunione, con i vertici militari del Paese, è stato deciso anche di aprire i confini dell’Ue ai migranti e non trattenerli più nel Paese.
Al momento la decisione non viene confermata da fonti ufficiali turche. Ma il portavoce del partito del presidente ha dichiarato che la Turchia «non è più in grado di trattenere» i migranti che vorrebbero andare in Europa. Poche ore dopo l’offensiva centinaia di migranti in Turchia si sono diretti verso i confini dei vicini Paesi europei approfittando del lasciapassare turco. Le immagini delle tv locali mostrano gruppi di decine di migranti, carichi di borse, camminare lungo una strada al confine con la Grecia. L’agenzia di stampa Dha ha riferito che circa 300 migranti siriani, iracheni e iraniani sono arrivati nella provincia di Edirne, al confine con la Grecia.
Sono 950mila i civili siriani sfollati nella regione nord-occidentale di Idlib riferisce l’Ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha), nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione nella martoriata regione stretta tra l’offensiva russo-governativa e il confine turco. Ocha precisa che gli sfollati dal 1 dicembre a oggi sono 948mila. E che di questi 569mila sono minori, 195mila sono donne. Donne e bambini compongono l’81% dell’intera comunità di sfollati siriani a Idlib.
La Grecia ha potenziato le pattuglie di frontiera dopo che la Turchia ha dichiarato che non impedirà più ai rifugiati di recarsi in Europa. Lo ha reso noto la polizia greca. Una fonte ha affermato che le pattuglie di frontiera sono state raddoppiate e che è stata emessa una richiesta generale di maggiore prontezza.