La prima volta che Éléonore Laloux è apparsa sui giornali fu all’età di un anno quando doveva essere operata al cuore e si cercavano donatori di sangue. Seguirono altre operazioni e molti altri articoli, fino ad oggi quando è candidata alle elezioni municipali di Arras, la sua città a 160 chilometri a Nord di Parigi, che si terranno il 15 e il 21 marzo.
È stato il sindaco uscente Frédéric Leturque a chiedere la sua candidatura e alla fine Éléonore Laloux , 34 anni, ha accettato. Sarà la prima donna con la sindrome di Down a candidarsi nella storia repubblicana della Francia. «Il sindaco ha fiducia in me – ha detto Éléonore – perché sa che sono una donna determinata, che ama la vita. So quello che voglio». Di professione agente amministrativo in un ospedale, da anni Laloux è anche attivista per le persone portatrici di handicap. Nel 2014 Éléonore Laloux ha scritto il libro autobiografico “Triso et alors!” ed è portavoce dell’associazione “Les amis d’Éléonore” fondata dai genitori per difendere i diritti di chi è affetto da sindrome di Down. Negli anni il collettivo si è battuto perché vengano stanziati più fondi per la ricerca terapeutica, e perché si trovino i mezzi per accompagnare ogni persona secondo i suoi bisogni, che possono essere molto diversi a seconda dei casi.
Gli stessi temi verranno difesi su scala locale ad Arras se Éléonore Laloux verrà eletta, ma il suo programma politico si rivolge a tutti i cittadini: l’ispirazione è ambientalista (tra le priorità ci sono più piste ciclabili), più fondi per la pulizia della città e una maggiore attenzione agli spazi riservati ai cani. «Potrebbe davvero essere eletta, e credo che sarebbe un arricchimento per tutti La conosco da vent’anni, ho visto come è riuscita a integrarsi a scuola e sul posto di lavoro. È una personalità conosciuta in città, che dice le cose in modo diretto, come le pensa, e fa osservazioni pertinenti, con concretezza e realismo. La sua energia potrebbe essere molto utile alla mia lista e ai cittadini», il sindaco Leturque sottolinea che la presenza di Éléonore Laloux nella lista non è affatto simbolica.