«È arrivato: anche io ho il coronavirus. I medici mi hanno detto che sono positivo al Covid19. Sto bene ma dovrò rimanere a casa per i prossimi giorni. Da qui continuerò a seguire il lavoro che c’è da fare. Coraggio a tutti e a presto»: con un messaggio video su Facebook il presidente della Regione Lazio e segretario Pd, Nicola Zingaretti, ha annunciato di essere rimasto contagiato dal coronavirus.
«Ho sempre detto: niente panico, combattiamo. Darò il buon esempio seguendo le indicazioni dei medici e combatto come è giusto fare in questo momento per il Paese». Zingaretti, che ha 54 anni, ha detto di stare bene e quindi è stato scelto l’isolamento domiciliare. La Asl sta contattando tutte le persone che sono entrate in stretto contatto con lui negli ultimi giorni.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, Mattarella: «Niente ansie, supereremo insieme l’emergenza»
Il segretario del Pd ha visto sicuramente il premier Conte il 4 marzo scorso, a Palazzo Chigi, insieme ad altri presidenti di regione per fare il punto proprio sull’emergenza coronavirus. In quell’occasione, al tavolo c’erano sicuramente Giovanni Toti (Liguria), Alberto Cirio (Piemonte) e Stefano Bonaccini (Emilia Romagna). Nessuna notizia di provvedimenti precauzionali, per ora, per Virginia Raggi, che il 5 marzo ha partecipato con il governatore alla riunione in prefettura alla quale erano presenti, fra gli altri, anche la prefetta di Roma, Gerarda Pantalone e i loro collaboratori. Quel pomeriggio, Zingaretti ha partecipato alla registrazione della puntata di Porta a Porta, non a stretto contatto ma nella stessa puntata in cui ha partecipato anche il leader della Lega, Matteo Salvini.
Ma sono tanti gli appuntamenti “minori” che hanno impegnato il segretario del Pd dal 22 febbraio a oggi. Il 24 febbraio, ad esempio, ha partecipato insieme a Roberto Gualtieri a un incontro per la campagna elettorale alle suppletive di Roma Centro, che vedevano impegnato il ministro dell’Economia. Il 27 febbraio, rispondendo all’invito del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, Zingaretti ha partecipato all’“aperitivo contro la paura”, in un locale dei Navigli. Il 1 marzo il voto alle suppletive nel suo seggio a piazza Mazzini, il 2 marzo oltre alle parti sociali al Nazareno, Zingaretti ha incontrato al ministero Infrastrutture l’ad di Rfi, Maurizio Gentile, e il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, oltre al ministro Paola De Micheli. Il 4 marzo, quindi, è stata la volta dell’incontro al Tribunale di Roma con il presidente Francesco Monastero e il presidente della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma, Oliviero Diliberto, e la dirigente dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Lazio, Abruzzo e Molise, Patrizia Calabrese.
Negli ultimi giorni, infine, due conferenze stampa sul coronavirus. La prima il 5 marzo al Nazareno, in qualità di segretario dem, la seconda venerdì pomeriggio in Regione Lazio, nelle vesti di governatore. In quest’ultima occasione, Zingaretti è stato allo stesso tavolo con l’assessore regionale Alessio D’Amato, il direttore generale dell’ospedale Gemelli, Marco Elefanti, e il direttore delle Malattie Infettive dello Spallanzani, Nicola Petrosillo. «Tutti i giorni – spiegano dal suo staff – il presidente ha visitato lo Spallanzani e visto i membri della segreteria del Pd, oltre a presenziare due volte alla Giunta regionale».