La corsa all’ultimo treno. Moltissime persone si sono presentate alla stazione Garibaldi di Milano per cercare di trovare posto sugli ultimi collegamenti in partenza dal capoluogo e diretti in particolare verso il sud: studenti fuori sede ma non solo, in fuga dalla Lombardia prima dell’entrata in vigore del decreto che impone limitazioni alla mobilità nelle zone più colpite dal coronavirus. Era già accaduto nel recente passato, ma questa volta l’effetto della fuga di notizie trapelata da Palazzo Chigi ha avuto risvolti ben più gravi.
Nella serata di ieri è iniziata a circolare la bozza del decreto che indicava la Lombardia come zona rossa (con altre 11 province, diventate 14 nella versione definitiva firmata dal presidente del Consiglio), dando il via a un affollamento delle stazioni di cittadini che, in fretta e furia, hanno preso i primi treni per allontanarsi da Milano prima dell’entrata in vigore del provvedimento. Un fatto molto grave che, come sottolineato dallo stesso Giuseppe Conte, ha provocato caos. Ora è caccia a chi ha inviato ai giornalisti quella bozza.
«È necessario chiarire quel che è successo, una cosa inaccettabile: un dpcm, che stavamo formando a livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali – ha detto il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa –. Ne va della correttezza dell’operato del governo e della sicurezza degli italiani. Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non lo possiamo accettare». I media hanno inevitabilmente pubblicato il contenuto della bozza che qualcuno all’interno di Palazzo Chigi ha inviato ai giornalisti in anteprima. E l’effetto è stato quel che vediamo nei video che circolano sui social network.
Immagini che mostrano centinaia di persone correre verso la stazione di Porta Garibaldi per cercare di prendere l’ultimo Intercity Notte 797 partito da Torino e diretto a Salerno, in barba a tutti gli appelli e le raccomandazioni di medici e autorità sull’importanza di restare a casa ed evitare gli spostamenti per cercare di contenere il contagio. Così il treno è partito con qualche minuto di ritardo, strapieno, con la gente ammassata, seduta persino per terra negli strapuntini dei corridoi. Stessa scena anche in stazione Centrale, dove la polizia ferroviaria è intervenuta per cercare di mantenere la calma, mentre in tanti sono partiti in auto.
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Un gesto irresponsabile che mette a rischio le misure per contrastare la probabile diffusione del virus. E così alcune Regioni che non fanno parte della nuova zona rossa, come Puglia, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Toscana e Calabria in queste ore stanno firmando ordinanze per imporre la quarantena a chi torna dal Nord. Il primo è stato il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che lancia un appello ai concittadini che si trovano al Nord: «Non portate nella vostra terra l’epidemia lombarda, fermatevi e tornate indietro».