Il governo estende a tutte le Regioni le misure già attive in Lombardia e in altre 14 province e relative all’emergenza coronavirus. Queste misure prevedono il divieto di spostamento se non per «comprovati motivi di lavoro» oppure «gravi esigenze familiari o sanitarie». Lo ha annunciato il premier Conte, che sta per firmare un decreto le cui norme andranno in vigore domattina. L’intero Paese viene dunque messo in sicurezza per tentare di fermare la corsa del virus, che ha contagiato 9.172 persone, 463 delle quali sono morte.
Da domani mattina, chiunque dovrà spostarsi da un comune all’altro dovrà avere una giustificazione e presentare una autocertificazione per il controllo. «Tutta Italia sarà zona protetta». Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che «non c’è tempo» per contrastare l’avanzata del virus: «Occorre rinunciare tutti a qualcosa per tutelare la salute dei cittadini. Oggi è il momento della responsabilità. Non possiamo abbassare la guardia».
Il testo del decreto – di un solo articolo, che andrà in Gazzetta ufficiale stasera, e in vigore da domattina – estende le misure varate ieri a tutta la penisola. «I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti», ha detto Conte. «Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare come “io resto a casa”».
Conte ha anche annunciato che il campionato di calcio di Serie A sarà sospeso. «Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo», ha detto. Il presidente del Consiglio ha anche annunciato che le scuole, in tutta Italia, rimarranno chiuse fino al 3 aprile. Sospese anche le lezioni universitarie.