«L’Oms ha valutato che il Covid19 può essere definito come una pandemia». L’annuncio arriva dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra, nel giorno in cui sono stati superati i 4.350 morti nel mondo per il nuovo coronavirus. Per pandemia si intende un contagio che investe un’area geografica molto estesa, più continenti e per il quale non esiste immunizzazione da parte dell’uomo. L’Oms è «profondamente preoccupata sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione».
“Some countries are struggling with a lack of capacity.
Some countries are struggling with a lack of resources.
Some countries are struggling with a lack of resolve.”-@DrTedros #COVID19 #coronavirus
— World Health Organization (WHO) (@WHO) March 11, 2020
La differenza tra epidemia e pandemia non ha a che fare con la gravità di una malattia, ma con la sua diffusione geografica. Il passaggio da epidemia a pandemia, dunque, nella definizione dell’Oms, avviene dopo che «nelle ultime due settimane il numero di casi di Covid-19 al di fuori della Cina è aumentato di 13 volte e il numero di Paesi coinvolti è triplicato. Ci sono ora oltre 118mila casi in 114 paesi e oltre 4mila persone hanno perso la vita».
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«È una questione che ormai riguarda tutti – ha aggiunto Ghebreyesus – e ogni Paese può contribuire a cambiare il corso di questa pandemia, in primis raccontando le cose come stanno. La sfida non è se i Paesi potranno fare la differenza, ma se decideranno di farla». E ha rivolto un plauso alle misure messe in campo dal governo italiano: «Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall’Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni».