«Dovessimo decidere con i dati degli ultimi giorni, ritengo inevitabile prolungare le misure di contenimento», ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Ormai appare inevitabile la proroga della chiusura totale e dei divieti di spostamento oltre venerdì 3 aprile, data in cui scade la validità del decreto firmato il 22 marzo scorso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fermare il contagio da coronavirus con l’obbligo per tutti di rimanere a casa.
L’ipotesi sul tavolo del governo, secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, è quella di confermare le misure di contenimento del coronavirus per altre due settimane, «valutando però la possibilità di concedere alcune deroghe, seppur minime, per le aziende» in una fase di difficoltà economica. Si valuterà con sindacati e imprenditori.
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Il 3 aprile, dunque, sarà firmato un nuovo Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che dovrebbe confermare le misure attualmente in vigore fino al 18 aprile. Poi verrà fatta un’ulteriore verifica: sarà una ripresa in ogni caso graduale, per tornare a una vita normale potrebbero essere necessarie altre settimane, forse qualche mese.
Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell’R0 (l’erre-zero, l’indice di contagiosità) sarà inferiore a 1. Vale a dire che bisognerà arrivare al momento in cui per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato. E già questo basta a comprendere quanto la strada possa essere ancora lunga. Ecco perché è necessario continuare a rispettare le regole.