«Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore», questo è il messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione dal fascismo in tempo di pandemia, senza raduni e cortei, in cui le tradizionali polemiche politiche sugli eventi della storia sembrano anch’esse uno sbiadito ricordo del passato.
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Ma le parole di Mattarella sono anche un incoraggiamento alla rinascita, alla ricostruzione del Paese dopo la durissima fase che sta attraversando l’Italia, da quasi due mesi in lockdown, alle prese con il coronavirus. «Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili. Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino», scrive nel messaggio alla nazione il capo dello Stato. La Liberazione e la fine della “follia” nazifascista fanno parte della storia della Repubblica e indica come, in continuità con quei valori che il Paese ha messo in campo negli anni per affrontare le difficoltà, bisogna pensare e costruire il post Covid-19.
Per questo il capo dello Stato elogia i combattenti della «prima linea» che oggi sono medici, infermieri, operai e quanti stanno facendo andare avanti il Paese. Tutte questi cittadini «manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese». «La nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite – conclude Mattarella – Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti. Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando».