Tra bonus vacanze e tax credit il governo pensa ad un salvagente per il turismo. Un primo pacchetto di misure a sostegno di uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria del coronavirus dovrebbe prendere forma nell’ambito della manovra anti-crisi, il cosiddetto “decreto aprile” atteso a fine mese, anche se non è escluso un ulteriore slittamento a maggio. Era solo febbraio si cominciava a parlare “turismo in ginocchio” a causa del coronavirus. Ora le stime più caute parlano invece di una riduzione che sarà almeno tra il 20 e il 30% in Italia e nel mondo. E così il governo è alla ricerca di soluzioni per un settore che in Italia vale tra il 12 e il 13% del Pil, con tre milioni di lavoratori.
Si può dire che a marzo e aprile in gran parte del mondo il turismo non è praticamente esistito, ma non si può ancora dire quando e dove riprenderà. E anche se per assurdo il turismo riprendesse a pieno regime dal 4 maggio, i danni sarebbero comunque di decine di miliardi di euro: per due mesi non ci sono stati viaggi di nozze, gite scolastiche, eventi aziendali, weekend nelle città d’arte o vacanze di Pasqua, giri fuori porta tra il 25 aprile e il primo maggio. E i mesi che ci aspettano, quelli tra giugno e agosto, sono quelli in cui si registra circa la metà delle presenze totali del turismo italiano.
Dario Franceschini, ministro della Cultura e del turismo, ha parlato di recente di voler dare più attenzioni ad alberghi e strutture ricettive, di «un credito d’imposta che sia relativo alla perdita di fatturato di quest’anno rispetto all’anno scorso», di misure che estendono le tutele ai lavoratori stagionali e una iniziativa per le famiglie.
La prima soluzione che si va delineando è quella di un bonus vacanze. L’ipotesi, prevista dal ministro Franceschini, prevede un sostegno per le persone con figli a carico e con un reddito medio basso che quest’estate vorrebbero andare in vacanza. Questo voucher, il cui importo dovrebbe essere di circa 500 euro a famiglia, andrebbe utilizzato in alberghi e stabilimenti balneari italiani.
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Un’altra ipotesi per sostenere il turismo, che potrebbe prendere forma sempre nell’ambito del decreto Aprile, è quella di un meccanismo basato sulla detrazione fiscale delle spese del 2020 per soggiorni di almeno tre notti presso strutture ricettive italiane, fino a un massimo di 325 euro. Federbalneari propone di prevedere un tax credit del 75% su base di due anni per la detraibilità immediata delle spese aziendali di sanificazione, disinfezione dei locali e delle attrezzature e beni strumentali vari per un tetto massimo di 30mila euro.
In occasione dell’ultima cabina di regia con gli enti locali, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che in vista della prossima estate lancerà la campagna “Viaggio in Italia”. Se non la soluzione alla drammatica crisi che attanaglia il comparto, l’iniziativa potrebbe dare almeno una boccata d’ossigeno per imprese e operatori. Almeno stando all’indagine di Demoskopika che calcola che il turismo “nazionale” potrebbe generare un tesoretto da 21 miliardi di euro. Le vacanze all’italiana potrebbero compensare almeno del 30% il probabile crollo dei turisti stranieri nel nostro Paese.
Intanto il governo ha pubblicato dei chiarimenti in merito ai divieti: chi abita in una località di mare può fare già adesso il bagno. «È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale. Quindi è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini effettuare tale attività in detti luoghi (compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona».